Militare morto dopo AstraZeneca, chiesta archiviazione per sanitari - QdS

Militare morto dopo AstraZeneca, chiesta archiviazione per sanitari

Militare morto dopo AstraZeneca, chiesta archiviazione per sanitari

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giovedì 08 Luglio 2021

Nessuna condotta colpevole del persone sanitario. Riguardo l’inchiesta sulla morte di Stefano Paternò dopo AstraZeneca, rimane aperta solo la posizione dell’amministratore di AZ Italia Lorenzo Wittum

La Procura della Repubblica di Siracusa ha chiesto l’archiviazione per i tre sanitari indagati sulla vicenda della morte del militare di stanza ad Augusta Stefano Paternò. Unico indagato rimane, l’amministratore delegato di AstraZeneca Italia Lorenzo Wittum.

Il P.M. titolare dell’indagine Gaetano Bono e il procuratore Sabrina Gambino, infatti, hanno avanzato richiesta di archiviazione al G.I.P. per il medico e l’infermiere dell’ospedale militare dove era stata somministrata la dose e per il medico del 118.

Lo scorso 9 marzo scorso il 43enne Stefano Paternò, è morto nella sua abitazione a Misterbianco, in provincia di Catania, quindici ore dopo aver avuto somministrata la prima dose di vaccino Astrazeneca.
Il caso ha portato la magistratura ad aprire un fascicolo, sequestrando i lotti e iscrivendo nel registro degli indagati 4 persone. Alla fine di maggio, il lotto ABV2856 è stato dissequestrato dopo l’esito delle analisi secondo cui i parametri qualitativi sono conformi al dossier di registrazione approvati dall’Ema.

Nelle sessantasei pagine della relazione dei consulenti tecnici della Procura, Giuseppe Ragazzi, Marco Marietta, Carmelo Iacobello e Nunziata Barbera, è stata accertata la correlazione tra il decesso del militare e la somministrazione del vaccino.

“C’e un nesso eziologico correlato alle condizioni di base di Paternò che aveva sviluppato una risposta immunitaria relativa ad un pregresso covid silente”. Ha affermato il procuratore capo di Siracusa Sabrina Gambino, che coordina l’inchiesta sulla morte di Paternó.

Secondo i periti, il militare di Misterbianco aveva già avuto il Covid e aveva sviluppato, quindi, una relazione anticorpale e valori tre volte superiori al normale. Nessuna trombosi, in questo specifico caso di morte dopo vaccino anti-Covid, ma un fenomeno infiammatorio atipico e violento opposto, una patologia fatale per cui i polmoni non sono stati in grado di funzionare arrivando così al collasso.

Nessuna condotta colpevole del personale sanitario, dovrà essere valutata solo quella del vaccino stesso.Questo perché i dati di un test sierologico quantitativo prima della vaccinazione, condotto proprio sul militare Stefano Paternò, forse avrebbero evitato il triste epilogo.

Marco Panasia

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