A confermarlo è l'Asp di Catania, che comunque precisa che tra qualche giorno il servizio sarà attivo. Tra sette giorni, almeno.
Obbligo di tamponi in Sicilia nei porti e negli aeroporti per chi arriva da Spagna e Portogallo, ma nel più grande scalo siciliano, quello che più di tutti accoglie turisti e vacanzieri dalle due località particolarmente colpite dalla variante Delta, non si fanno tamponi.
Succede in Sicilia, succede a Catania. Mentre a Palermo giovani su giovani vengono trovati positivi (gli ultimi 10 qualche giorno fa), al “Fontanarossa” non si fanno praticamente test all’arrivo. Dunque, non è possibile controllare adeguatamente gli eventuali contagiati, col rischio che la Variante si diffonda nel territorio e non solo.
A confermarlo è l’ufficio stampa del commissario Covid di Catania, che comunque precisa che tra qualche giorno il servizio sarà attivo. Tra sette giorni, almeno.
Tra una settimana circa dovrebbe essere pronta la struttura che allora era al terminal C, poi smontata e “acquisita” da Easyjet, e ora spostata al terminal B. Ovviamente non è un’operazione semplicissima, passerà qualche giorno. Nel frattempo i passeggeri provenienti dalle zone a rischio come Spagna e Portogallo sono invitati dall’Enac a fare i tamponi in via Forcile.
“L’assenza di controlli anticovid per chi sbarca all’aeroporto catanese di Fontanarossa ci pare una pura follia che rischiamo di pagare a caro prezzo. Purtroppo, e ci dispiace doverlo ancora una volta sottolineare, questa è l’ennesima falla di una struttura che ci vede all’ultimo posto in Italia per i vaccini e al primo per i contagi”.
Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars, Giovanni Di Caro “E’ assurdo – dice Di Caro – che ci siano hub vaccinali praticamente deserti e un posto nevralgico come quello dello scalo catanese porto franco per potenziali contagi della nuova variante Delta che sta minacciando l’Europa. E’ inutile sottolineare che ogni giorno, ogni ora, di ritardo nell’attivazione dei controlli rischiano di avere conseguenze nefaste. Musumeci e Razza si attivino immediatamente, nella speranza di riuscire a chiudere la stalla prima che i buoi si siano ampiamente dileguati”.
VENTOTTO PERSONE IN QUARANTENA A CEFALU’
Due ragazzi di Cefalù tornati da una gita organizzata dal Liceo Classico Mandralisca sono attualmente in quarantena domiciliare come le altre 26 persone che hanno partecipato al tour, tra i quali il preside dell’istituto, e che attendono ora il tampone.
LA SICILIA E LA VARIANTE DELTA
L’ordinanza del presidente Nello Musumeci ha imposto, come detto, i tamponi a chi arriva dalla Spagna e dal Portogallo.
Fu lì che nel 2020 i contagi ripreso quota e da lì in tutta Europa, e soprattutto perchè a differenza di 12 mesi ora c’è un nuovo nemico, la Variante Delta, che è più contagiosa e pericolosa.
Questa dei tamponi al ritorno da due località turistiche così rinomate è anche una misura per “invogliare” i più giovani a vaccinarsi, dato che la quota degli under 30 siciliani con una dose è ferma all’11%. Perchè? Perchè chi lo ha fatto e chi ha il green pass europeo, non avrà bisogno di “tamponarsi” al ritorno in Sicilia.
Per tutti gli altri, il tampone (rapido in prima istanza, poi in caso ci sarà quello molecolare e da lì se necessario il sequenziamento per la variante) dovrà essere fatto al momento dell’arrivo sull’Isola, quindi principalmente in porti e aeroporti. In caso di positività, dovranno attivare tutte le procedure conosciute fino ad ora. Nella speranza che tutto questo serva a trascorrere almeno l’estate in serenità e senza restrizioni.