Presentato lo studio dell’Ao Villa Sofia-Cervello (Pa) in collaborazione con l’University hospital of Ioannina e la Fondazione Cutino. Unica Regione italiana ad avere un registro della malattia, l’Isola si candida a centro di eccellenza
ROMA – “Talassemia: arriva la celocentesi, diagnosi prenatale entro il 2° mese”, è stato l’argomento di cui si è parlato giovedì a Roma, nella sede della Regione siciliana.
Un’innovazione siciliana in campo medico per la prevenzione della talassemia attraverso una diagnosi prenatale.
La celocentesi permetterà alle coppie a rischio di avere un figlio affetto da talassemia di conoscere già dal secondo mese di gestazione lo stato di salute del feto. “Abbiamo presentato – ha spiegato l’assessore alla Salute della Regione siciliana, Massimo Russo – un’iniziativa che dà il senso concreto del cambiamento che è in atto nella nostra regione. Questo studio candida la nostra terra a diventare centro di eccellenza di livello mondiale in queste tecniche diagnostiche”. Un passo verso l’inversione del fenomeno della mobilità sanitaria: non più dalla Sicilia verso altre regioni, ma cittadini italiani che da altre regioni possono avere motivo di venire a curarsi nella nostra isola.
A realizzare lo studio e le ricerche è stata l’Azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello di Palermo in collaborazione con University hospital of Ioannina (Grecia) e con la Fondazione Piera e Franco Cutino. I risultati dello studio saranno pubblicati sul British journal of haematology.
Alla presentazione hanno partecipato, oltre all’assessore Russo, il direttore di Ematologia II dell’ospedale Cervello, Aurelio Maggio, George Makrydimas dell’University hospital of Ioannina, Renzo Galanello, direttore della struttura complessa microcitemie dell’ospedale Microcitemie di Cagliari, Lucio Luzzatto, direttore scientifico dell’Istituto toscano dei tumori, e Giuseppe Cutino, presidente della Fondazione Cutino.
La Sicilia è l’unica Regione italiana ad avere un registro della malattia che consente un monitoraggio preciso e costante. La Regione eroga contributi in favore delle associazioni di volontariato di talassemici e di genitori o parenti di talassemici. Il sistema di assistenza ai talassemici ha certamente dei margini di miglioramento e la Regione ha assicurato che non si sottrarrà allo sforzo di dare un’assistenza migliore e più uniforme sul territorio. è stato aperto un tavolo tecnico, al quale siedono medici e rappresentanti dei malati, ed è stato finanziato un progetto sperimentale per attivita’ di ospedale a domicilio.
La Talassemia ha colpito in Italia più di settemila persone e di queste 2.306 sono in Sicilia. “La Sicilia – ha continuato l’assessore Russo – cambia con un’organizzazione che vuole consentire ai professionisti di lavorare al meglio, di curare le persone, ma anche di sviluppare nuove cure attraverso l’innovazione che da questo assessorato è sostenuta in modo prioritario. Sottolineo con orgoglio come questo eccellente risultato sia stato possibile grazie a una fattiva collaborazione tra la Regione, l’ospedale Cervello di Palermo e la Fondazione Franco e Piera Cutino. Ma questo è anche il segno di un’amministrazione che ha chiaro che il sistema sanitario è al servizio del cittadino, un’amministrazione che ha cambiato l’andazzo delle cose scontrandosi con mille pregiudizi e scetticismi. Questa eccellenza in campo medico è il miglior sintomo di una Sicilia che cambia, di una Sicilia che punta all’eccellenza come normalità”.