Per risanare il bilancio saranno messi in vendita alcuni immobili. L’asta pubblica a gennaio. Ispezioni giudiziarie, inchiesta su Callari, rimpasto. E i guai finanziari di sempre
AGRIGENTO – Il Comune di Agrigento è in pieno caos, sta accadendo di tutto. Negli ultimi due mesi il “palazzo dei giganti” è stato visitato dai carabinieri e dai poliziotti della Digos che hanno portato a termine tre blitz, sequestrando atti, incartamenti e computer riguardanti il servizio di assistenza sociale in un primo tempo e nei giorni scorsi l’ufficio tecnico e dell’Urbanistica. Una ventina le persone complessivamente iscritte nel registro degli indagati.
Di qualche giorno fa l’inchiesta sul presidente del Consiglio comunale, Carmelo Callari, indagato di truffa, peculato, abuso d’ufficio e falso per avere spacciato viaggi privati a Roma per sé come missioni istituzionali, e dimessosi dalla carica dopo l’approvazione degli equilibri di Bilancio. Ancora una vicenda gravissima, considerato che solo in virtù del suo status di incensurato i magistrati della Procura di Agrigento avevano chiesto gli arresti domiciliari, un provvedimento che avrebbe comportato l’automatica sospensione della funzioni, ma che ha indotto il gip a optare per la misura più tenue dell’obbligo di soggiorno nella stessa città. Certo non è escluso che Carmelo Callari, avvalendosi della facoltà di non rispondere, in sede di Riesame possa chiarire la sua posizione, ma la situazione resta pur sempre grave per l’attività e l’immagine del Comune che, anche dal punto di vista amministrativo, attraversa un brutto momento.
La preannunciata riduzione del numero degli assessori (da dieci a sei) – di cui ci siamo già occupati in un precedente servizio – prevista a partire da gennaio “per ridurre le spese” – secondo quanto ha dichiarato il sindaco Marco Zambuto – non ha convinto molto. Più verosimilmente si ritiene, infatti, che tale riduzione, preceduta ancora da un ennesimo rimpasto, sia da attribuire al “nuovo corso “ intrapreso dal primo cittadino che, deluso dalla difficile crisi economica in cui versa il Comune, sarebbe in attesa di una candidatura al Parlamento da parte dell’Udc.
Peraltro la riduzione del numero dei componenti la Giunta non è stata condivisa da molti assessori attualmente in carica. Uno di questi, Franco Iacono, si è già dimesso formalmente per motivi personali ma di fatto per protestare contro il benservito del sindaco, mentre un altro, Elio Cordaro, si è riservato di farlo nei prossimi giorni, e un altro ancora , Renato Buscaglia, è sul punto di “lasciare”. Si tratta di professionisti che, nonostante le ristrettezze economiche del Comune, si sono adoperati egregiamente per la città e che, pertanto, da un giorno all’altro, non si aspettavano di trovarsi “dimissionati”.
C’è dunque aria di una inaspettata smobilitazione dopo che questa giunta aveva dato buone garanzie di lavorare al servizio della città “al di sopra dei partiti” e per dare vita a quella “primavera di rinascita” e di rilancio che Agrigento aspetta da anni. Si è rivelata, invece, un’amministrazione con tanti buoni propositi e molto presenzialista.
Non sono pertanto molte le speranze di rilancio. La situazione tende a peggiorare, anche e soprattutto dal punto di vista amministrativo. Infatti, dopo la riduzione del numero degli assessori, Zambuto avrebbe deciso di ridurre al minimo le linee telefoniche che costano al Comune 700 mila euro l’anno. Un costo insostenibile che riguarda 187 telefoni fissi e 139 schede sim per cellulari e che ora non dovrebbe superare i 350-400 mila euro. è pur vero che la maggior parte di questi costi riguarda gli uffici giudiziari e le scuole comunali, ma è altrettanto vero che queste spese incidono tanto come, ad esempio, la manutenzione delle autovetture e il carburante necessario.
Se a tutto questo si considera che, per risanare il bilancio comunale, è necessario mettere all’asta alcuni dei beni immobili del Comune si ha il quadro completo di una situazione che complessivamente è gravissima. è di questi giorni la notizia, infatti, che è stata bandita la vendita all’asta di alcuni immobili per un valore complessivo di 12 milioni di euro. Il relativo bando è stato pubblicato sul sito internet del Comune e prevede l’asta pubblica per il giorno 11 gennaio 2011. L’eventuale introito dovrebbe consentire di realizzare quella somma necessaria per azzerare la situazione deficitaria. Ma tutto questo basterà per risolvere sotto ogni punto di vista la crisi in cui è precipitata la situazione del Comune di Agrigento?