Incendi, Italia solare, "Nessun legame con fotovoltaico in Sicilia" - QdS

Incendi, Italia solare, “Nessun legame con fotovoltaico in Sicilia”

Incendi, Italia solare, “Nessun legame con fotovoltaico in Sicilia”

mercoledì 04 Agosto 2021

L'associazione dedicato al fotovoltaico non ci sta: "L'ipotesi del business del fotovoltaico dietro gli scempi a cui stiamo assistendo in questi giorni in Sicilia è assolutamente errata"

“E’ del tutto fuori luogo”, ad avviso di Italia Solare, un legame tra gli incendi boschivi in Sicilia e gli interessi del settore fotovoltaico.

“Forse non molti sanno che la legge nazionale 353/2000 (art. 10), poi recepita dalla legge regionale siciliana 14/2006, stabilisce che pascoli e zone boscate percorse da incendi non possono avere una destinazione diversa da quella preesistente all’incendio per almeno quindici anni”, precisa l’associazione dedicata al fotovoltaico.

“L’ipotesi del business del fotovoltaico dietro gli scempi a cui stiamo assistendo in questi giorni in Sicilia è assolutamente errata – ribadisce Paolo Rocco Viscontini presidente di Italia Solare – Il tema è combattere la criminalità, non boicottare le rinnovabili. Viene da pensare che sia stata una mossa proprio per dare un freno alla diffusione del fotovoltaico che oggi, più di qualsiasi altra fonte energetica, è in grado di fornire una risposta alla crisi climatica i cui effetti sono sempre più evidenti, anche in questi giorni, con alluvioni, grandinate, incendi e siccità. Ipotizzare il legame tra il fotovoltaico e gli incendi in Sicilia rischia di fare il gioco di chi vuole ancora i combustibili fossili”, osserva Viscontini.

“Non è più il tempo per le lotte tra fazioni finalizzate a proteggere i rispettivi interessi economici, ma è il momento di agire tutti insieme contro la crisi climatica con tutti i mezzi a disposizione, prima che sia troppo tardi – dice ancora Viscontini – Combattere ora la crisi climatica, anche e soprattutto con lo sviluppo degli impianti fotovoltaici, significa tutelare i terreni ma anche l’agricoltura che è tra i primi settori a risentire degli effetti devastanti dei cambiamenti climatici”, conclude.

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