Flop manifestazioni No vax, tante parole e poi nascosti in casa senza vaccino - QdS

Flop manifestazioni No vax, tante parole e poi nascosti in casa senza vaccino

Flop manifestazioni No vax, tante parole e poi nascosti in casa senza vaccino

web-dr |
mercoledì 01 Settembre 2021

Non sta trovando seguito l'iniziativa lanciata sul gruppo Fb "Basta dittatura". Il QdS li aspetta per un confronto dialogo con un rappresentante del mondo della Medicina

Green pass Italia obbligatorio da oggi, 1 settembre, anche
per i treni. Nei giorni scorsi erano state annunciate su Telegram dal gruppo
‘Basta dittatura!’ – ma anche dai no vax – proteste e blocchi in 54 stazioni. Per
questo motivo era ed è massima l’attenzione delle forze dell’ordine, impegnate
nei controlli e nella sorveglianza contro possibili minacce. 

Flop a Roma

Intanto a Roma la manifestazione di protesta
si sta rivelando un flop. Davanti alla stazione Tiburtina, dov’era
l’appuntamento romano delle 14.30, sono stati pochissimi i manifestanti.

“Sono qui per manifestare contro il
vaccino. Dietro c’è Bilderberg, Soros e le sue Ong, ci sono solo interessi
dietro. E’ una vergogna che i nostri politici obblighino i medici a vaccinarsi.
Questa è dittatura”, dice una signora. “Io ho il terrore del vaccino.
Il Covid non esiste, i morti non sono morti di virus, qualcuno ha fatto le
autopsie?”, dice un’altra signora.

“Il virus
è una cosa, il diritto a spostarmi è un altro. Il governo sta esagerando: si
occupino di curare i malati invece di rendere la vita un inferno ai sani. Oggi
è una data simbolo, oggi si reprimono altri diritti sanciti dalla carta
costituzionale. La politica fa schifo: sono deluso soprattutto dai grillini che
dovevamo fare la rivoluzione e stanno facendo peggio degli altri”,
sostiene un manifestante.

Un fermato a Torino

Un attivista ‘No Vax’ e ‘No Green Pass’ è stato invece bloccato dalla
polizia davanti alla stazione ferroviaria di Porta Nuova a Torino durante la manifestazione di protesta. L’uomo prima si
è rifiutato di mostrare i documenti agli agenti e poi ha scalciato colpendo i
poliziotti, che l’hanno portato in Questura.

La protesta si sta svolgendo, al momento, senza altri episodi di
tensione: decine di No Green Pass hanno trasformato in un sit in la
manifestazione che originalmente prevedeva, nelle intenzioni annunciate dai
promotori, il blocco dei treni. 

A Firenze un gruppetto sparuto

Anche a Firenze la manifestazione di protesta organizzata dai no vax in
occasione dell’entrata in vigore dell’obbligo del Green pass per i trasporti a
lunga percorrenza, davanti alla stazione Santa Maria Novella di Firenze, non ha
raccolto grandi adesioni. Al momento solo un gruppetto di manifestanti, in gran
parte senza mascherina, si è radunato davanti a uno degli ingressi dello scalo,
ed è stato improvvisato un comizio contro il Green pass, i vaccini, “la
dittatura sanitaria” e anche contro i giornalisti.

Situazione simile anche nelle stazioni di
Milano, Napoli, Perugia.

In generale poche persone, al
massimo qualche decina, stanno partecipando alle manifestazioni di protesta
contro il Green pass nelle stazioni ferroviarie di varie città italiane, nel
giorno in cui il certificato vaccinale diventa obbligatorio per viaggiare sui treni
a lunga percorrenza.

Un’iniziativa No Vax che si sta rivelando un flop, anche secondo numerosi commenti pubblicati in queste ore su ‘Basta dittatura!’, il gruppo di Telegram su cui nei giorni scorsi è rimbalzata la chiamata alla mobilitazione.

“Qui ci sono solo giornalisti, io vado via. Grazie per la prossima volta non invitate proprio”, scrive Ghosst, e dello stesso tenore sono molti interventi nella chat, in cui si alternano commenti sgrammaticati e scambi di insulti fra chi si ribella alla “dittatura sanitaria” e chi invece deride il rifiuto di vaccinarsi contro il Covid.

“Io sono a Brescia non c’è
nessuno”, dice Billy, mentre Lisa A. è “pronta qua a Firenze: tutti
poliziotti pronti chi altro c”è?”. Esprime delusione l’emoticon con cui
Marco B constata lo stesso scenario a Bergamo, e commenti praticamente identici
arrivano da Riccione, Termoli, Trento. “Io sono in centrale a Milano non
c’è nessuno – interviene Pino – a parole tutti leoni poi nessuno fa
nulla”.

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