Con la Finanziaria 2010 non sarà più esente da spese: saranno necessari dai 30 ai 70 euro. Una disposizione che va a ledere il diritto di difesa del consumatore
PALERMO – Hanno riempito gli scaffali (e in molti casi anche i corridoi) delle cancellerie dei giudici di pace della Sicilia e di tutta l’Italia, fino a dicembre 2009. Stiamo parlando di ricorsi contro le multe, in particolare quelle “emanate” dall’occhio meccanico non sempre affidabile di photored ed autovelox.
Ma fino ad allora il ricorso al giudice di pace era esente da spese e lo sfortunato automobilista di turno non esitava a rivolgersi a un legale (soprattutto se si trattava del figlio, nipote o vicino di casa praticante avvocato, vista l’abbondanza di iscritti in giurisprudenza degli ultimi anni) per redigere un ricorso.
Con l’anno nuovo arrivano costi nuovi: stiamo parlando del “contributo unificato” che la Finanziaria 2010 ha introdotto per coloro che vogliono opporsi ad una multa (o ad un’altra sanzione amministrativa) ricorrendo al Giudice di Pace. 30 euro, o 70 euro se la multa supera i 1.500 euro, a cui vanno sommati 8 euro di marca da bollo per il rimborso forfettario dei diritti di cancelleria. Somme che potranno essere recuperate (anche se non è ancora chiaro come) , solo se viene accolto il ricorso.
Il problema è che ci sono multe anche di 50 euro e addirittura anche di 22 euro. Spenderne 38 per evitare di pagarle, con l’aggiunta comunque delle spese del consulente legale non sembra molto conveniente. Lo scopo dichiarato della normativa era arginare l’ondata di ricorsi al Giudice di Pace (oltre 700.000 nel 2009) , ma è chiaro che si tratta di una disposizione che va a ledere il diritto di difesa. Anche in caso di vittoria, i 30 euro versati allo Stato vanno recuperati dal Comune che ha inflitto la multa attraverso una procedura che per la sua complessità rende spesso necessario l’intervento di un legale ( per non pagare quest’ultimo il cittadino preferirà nove volte su dieci perdere i 30 euro, a tutto beneficio del Comune che ha inflitto la multa e dello Stato che ha reso troppo esoso il suo diritto di difesa).
I procedimenti sono esperibili per piccoli importi in autotutela, vale a dire anche senza l’ausilio del patrocinio legale: ciò però impedisce al ricorrente che agisce in prima persona di poter richiedere la vittoria di spese (non ne ha diritto in quanto non iscritto all’albo forense), con ovvia conseguenza di impedire allo stesso la refusione, in caso di accoglimento dell’opposizione, delle spese sostenute per accedere alla giustizia.
Nel 2004 il legislatore introdusse come condizione al ricorso al Giudice di Pace l’obbligo di versare un deposito cauzionale di valore equivalente a quello della multa. Una norma dichiarata incostituzionale, e la disposizione della Finanziaria 2010 sembra essere “dello stesso stile”. Farà la stessa fine? L’alternativa per gli automobilisti è il ricorso al Prefetto, il cui accesso rimane gratuito, anche se chi perde un ricorso è condannato a pagare il doppio delle sanzione originaria. Se però i ricorsi “si trasferiranno dai corridoi delle cancellerie a quelli delle Prefetture”, queste ultime difficilmente saranno in grado di rispondere entro i tempi previsti dalla legge e le multe cadranno in prescrizione. Una legge insomma, che per risolvere un problema, ne ha creato più d’uno.
Lo stato dei procedimenti consultabile on-line
PALERMO – Un click contro la burocrazia. Presso alcuni uffici del giudice di pace è già attivo il servizio SIGP@Internet Nazionale, mentre altri uffici stanno provvedendo. Il servizio consente a tutti, cittadini e avvocati, di attingere informazioni sullo stato dei procedimenti proposti innanzi al giudice di pace, attraverso un semplice collegamento internet o di compilare online un ricorso in opposizione a sanzione amministrativa e la relativa nota di iscrizione a ruolo. Gli uffici del Giudice di Pace della regione Sicilia a cui si può accedere on line sono quelli di Agrigento, Alcamo, Bagheria, Barcellona Pozzo di Gotto, Caltagirone, Caltanissetta, Canicattì, Carini, Castelvetrano, Catania, Corleone, Enna, Gela, Licata, Lipari, Marsala, Messina, Modica, Monreale, Nicosia, Palermo, Partitico, Patti, Ragusa, Sant’Agata di Militello, Sciacca, Siracusa, Taormina, Termini Imerese. Una volta compilato e stampato il ricorso e la nota di iscrizione a ruolo completa di codice a barre, è necessario spedirlo tramite raccomandata A/R o presentarlo personalmente all’ufficio del giudice di pace competente, nei termini di legge, completo degli allegati elencati in calce alla nota di iscrizione.