Dapprima è apparso su Tik Tok, per poi esser condiviso su altri social. Parole che alla luce dei fatti sono ora al vaglio degli inquirenti per stabilire eventuali collegamenti
Un video in cui il piccolo Samuele, il bimbo di quasi 4 anni morto ieri a Napoli dopo essere precipitato dal terzo piano della sua abitazione in circostanze ancora da chiarire (è stato fermato per omicidio un 38enne), ripete la frase «Io ti butto giù» sta circolando sui social in queste ore.
Dapprima è apparso su Tik Tok, per poi esser condiviso su altri social.
Parole che alla luce dei fatti sono ora al vaglio degli inquirenti per stabilire eventuali collegamenti con quanto accaduto.
Come quelle pronunciate poco dopo: «Perché tu sei una lota» (termine dialettale dispregiativo, ndr). Il video si conclude con Samuele che di
colpo non parla più, come per non farsi ascoltare da qualcuno
verso cui volge lo sguardo.
LE REAZIONI
«Anche io sono entrato in possesso del video – dice il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli – e l’ho trovato inquietante. Faranno bene gli investigatori ad andare fino in fondo su questa vicenda».
«Si parla di problemi psichici per il 38enne fermato. Non vogliamo entrare nel merito di quanto accaduto, se non esprimendo grande vicinanza alla famiglia – prosegue il consigliere regionale – Vogliamo però sottolineare la necessità in Campania di lavorare al potenziamento dei reparti di salute
mentale, un’area della medicina spesso accantonata. Problemi, quelli psichici, che meritano assolutamente un’attenzione particolare. Venerdì abbiamo incontrato Valentina D. M., la sorella di Luca, 40enne che si è tolto la vita qualche giorno fa.
Anche lui soffriva di problemi psichici. La famiglia ci ha parlato di come i problemi di suo fratello, nonostante le sollecitazioni, siano stati ignorati ripetutamente. E allora in pochi giorni, se confermata la versione di problemi mentali per il caso del piccolo Samuele, ci ritroveremmo a parlare di due tragedie causate da problemi di salute mentale troppo spesso sottovalutati».