"Andrò in quel tribunale a testa alta e orgoglioso di quello che ho fatto, perché la difesa dei confini è un dovere. Un dovere di ogni cittadino, non un diritto", ha affermato Salvini
“Quando eravamo al governo mi è costato un po’ di fatica e qualche processo, però con la Lega in certi ministeri in Italia entra solo chi merita di entrare e gli altri tornano a casa loro, dal primo all’ultimo.
L’Italia non è il paese dei Bengodi”. Così Matteo Salvini durante un comizio elettorale a Bovolone, in provincia di Verona Poi rivolgendosi alla candidata sindaco Silvia Fiorini, il leader leghista ha ricordato: “Il 23 ottobre tu sarai in ufficio in comune. Io quel sabato, alle 9.30 di mattina sarò a un po’ lontano da qui e da Milano, sarò a Palermo nell’aula bunker dove si fanno i processi antimafia, da imputato, per rispondere del reato di sequestro di persona, perché ho bloccato gli sbarchi”.
“Andrò in quel tribunale a testa alta e orgoglioso di quello che ho fatto, perché la difesa dei confini è un dovere. Un dovere di ogni cittadino, non un diritto”, ha affermato Salvini. E aggiunto: “I nostri nonni hanno dato la vita per difendere i confini, adesso li andiamo a prendere con il barchino”. Dunque ha concluso: “A Verona, come altrove, abbiamo bisogno dei turisti che pagano, non di turisti che sbarcano e vengono mantenuti dai veronesi a spese loro per mesi e mesi”