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venerdì 24 Settembre 2021

Le Istituzioni italiane, la Presidenza della Repubblica, il CSM, l’Arma dei Carabinieri, che erano state mascariate dal Sacro Ordine dei Templari Procuratori, hanno avuto restituito l’onore.

Prendi una donna, trattala male. Così cantava Ferradini nella
sua canzone. Così il Teorema della Giustizia Militante trattava l’Italia, come donna
di bordello, puttana che si piegava al Papello della Mafia.

Il Teorema ieri si è dissolto come neve al sole del
processo.

Le Istituzioni italiane, la Presidenza della Repubblica, il
CSM, l’Arma dei Carabinieri, che erano state mascariate dal Sacro Ordine dei
Templari Procuratori, hanno avuto restituito l’onore.

C’erano stati tutti gli avvisi di una debacle già nella
sentenza definitiva su Mannino, che aveva scelto, non avendo alcuna remora, il
rito abbreviato.

In quel caso la sentenza era stata ancora più tranchant.
Avete preso lucciole per lanterne.

Il massimo studioso di Diritto Penale in Italia, il Prof.
Giovanni Fiandaca, oggi come allora, aveva definito l’impianto accusatorio una “boiata
pazzesca”.

Un’operazione fantozziana in punta di diritto.

Il Sacro Ordine dei PM, difensori del Santo Sepolcro della
Giustizia Giusta, vedono crollare il loro processo di revisione della Storia,
la Norimberga italiana.

Di pazzesco in questa storia, che ha messo sul banco degli
imputati una persona del calibro di Mori, c’è tanta roba.

Ma la cosa che più fa cadere le braccia, a chiunque conosca
Palermo, è che la pietra angolare del processo, su cui tutto si fondava, era
Massimo Ciancimino.

Chiunque lo abbia conosciuto può solo prendere per degli
sprovveduti, se non altro, gli inquirenti che gli hanno dato credito. Lo stesso
teste che viene condannato per calunnia quando dice le stesse cose su Mori per
De Gennaro.

Per loro mentiva su uno e diceva verità storiche sull’altro.

Personalmente Ciancimino li ha fatti fessi. La cosa più mirabolante
del Papello dei mafiosi, ritenuto documento del valore della Stele di Rosetta,
era la richiesta delle riduzione delle accise sul carburante.

Quando mai i mafiosi si sono interessati del benessere
economico dei siciliani? Anche uno studente del primo anno avrebbe avuto dubbi
sulla veridicità del Papello.

Dopo il caso Saguto, Palamara, Amara, dopo la magra fine,
politica e personale, di Ingroia, oggi questa demolizione di una visione di
giustizia politica militante.

La politica e le altre Istituzioni hanno il profondo dovere
di prendere in mano il devastante problema della Giustizia italiana, prima che
sprofondando porti con sé l’Italia nel baratro.

La riforma Cartabia è un primo passo, i referendum sono una
spinta a riportare il nostro paese in un sistema occidentale, facendolo uscire
dalla Repubblica dei Pasdaran.

Lo dobbiamo a tanti magistrati seri che avevano chiaro il loro dovere ed il concetto di Giustizia. Non li cito per pudore ma li conosciamo bene tutti.

Gatto Silvestro

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