“Acqua, un controllo codificato delle procedure contro la mafia” - QdS

“Acqua, un controllo codificato delle procedure contro la mafia”

“Acqua, un controllo codificato delle procedure contro la mafia”

martedì 23 Febbraio 2010

L’assessore regionale all’Energia ha ereditato le competenze dall’Agenzia regionale alle acque e rifiuti. Russo: evidenza pubblica, trasparenza e programmazione contro le infiltrazioni

PALERMO – Tra le priorità di risoluzione del governo Lombardo Ter si riaffaccia l’annosa questione del sistema acque. Un groviglio di problematiche, che passano dalle delle infrastrutture sino a giungere alle infiltrazioni mafiose nel sistema degli appalti e della distribuzione dell’oro blu, come recentemente denunciato dallo stesso Lombardo in Commissione Antimafia, rischiano di portarlo al collasso.
“La Sicilia – ha spiegato Pier Carmelo Russo, assessore regionale all’energia con competenze sulle acque – è dotata di un buon parco di infrastrutture di accumulo (dighe) e di distribuzione primaria (grandi adduzioni) le cui condizioni strutturali e di gestione sono buone e consentono di soddisfare sufficientemente i fabbisogni. Vi sono alcune eccezioni, che fanno notizia pur essendo una piccola percentuale del parco delle infrastrutture, e penso a dighe e completamenti incompiuti, su cui è nostro intendimento intervenire in maniera decisa e con interventi mirati”.
Tuttavia i dati testimoniano una situazione complicata, 55% di media di dispersione totale, e proprio per migliorare il servizio ed evitare che la situazione possa degenerare ulteriormente bisognerà agire sugli Ato. “Per quanto riguarda le opere di distribuzione – ha dichiarato Russo – cioè le reti secondarie, con particolare riguardo a quelle a servizio potabile, è nostro intendimento dare impulso a un programma di recupero di efficienza delle reti cittadine, secondo quanto già previsto dai rispettivi piani d’ambito, sfruttando al meglio le risorse messe a disposizione dalla Comunità europea. Per quanto riguarda le tariffe va chiarito che discendono dagli affidamenti delle gare per la gestione del servizio idrico integrato e come tali proposte dai soggetti che hanno presentato le offerte valutate come le migliori dalle varie commissione giudicatrici e in ogni caso sostenute da piani economici e finanziari elaborati dai piani d’ambito redatti dalla Sogesid”.
A proposito delle “mani sull’acqua” da parte della criminalità organizzata la strategia dell’assessore Russo appare chiara. “Le misure per limitare l’intrusione mafiosa – ha chiarito l’assessore – sono essenzialmente quelle di un controllo codificato delle procedure, che devono essere di evidenza pubblica e trasparenti, e di programmazione e controllo delle distribuzione della risorsa idrica”. Occorre però puntare su una maggiore trasparenza anche all’interno delle Ato idriche. “Deve essere invece migliorato – secondo Russo – il controllo sulla qualità dei servizi erogati, attraverso monitoraggi periodici di indici caratteristici dei servizi resi all’interno di ciascuna Ato”. Inoltre l’assessorato come organo di regolazione delle risorse idriche per i vari utilizzi (potabile, irriguo e industriale), previo monitoraggio continuo della risorsa disponibile, emana periodicamente “provvedimenti che stabiliscono la quantità di acqua da prelevare dalle varie fonti e da utilizzare per i diversi usi”. In tal modo per gestire i momenti di crisi e per limitare le aree dove può prosperare il mercato illegale dell’acqua.

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