Crisi delle Piccole e medie imprese. In Sicilia ripresa lenta e difficile - QdS

Crisi delle Piccole e medie imprese. In Sicilia ripresa lenta e difficile

Crisi delle Piccole e medie imprese. In Sicilia ripresa lenta e difficile

venerdì 19 Febbraio 2010

Unioncamere intravede segnali positivi solo per le medie e grandi aziende, l’Isola ferma al palo. Sul fronte delle esportazioni si segnala un -9% rispetto al IV trimestre del 2008

PALERMO – Risalita sì, ma lenta. Molto lenta. Export e fatturato per le imprese siciliane restano con un evidente segno negativo. Ed anche sotto il profilo degli investimenti nell’Isola si denota un preoccupante stop che potrebbe comportare una ripresa dalla crisi ancora più lenta rispetto al resto d’Italia. Unioncamere traccia n questo modo l’ultimo spaccato dell’imprenditoria italiana: secondo il rapporto stilato dal proprio Centro Studi, sottolinea come la discesa economica delle imprese sembra essere finita, ma la risalita appare lenta e faticosa.
Non solo: questa lenta risalita è più che altro segnata dalle imprese di media e grande dimensione. Il che significa che in Sicilia essendo costituito il tessuto economico quasi esclusivamente da piccole aziende (98 per cento secondo l’ultimo rapporto Istat, ndr) praticamente questi piccoli effetti positivi in realtà non ci sono nemmeno. Infatti Unioncamere ha potuto constatare come sono buone le previsioni di aumento dell’export da parte delle medie imprese e, tra i settori, si nota nel complesso un leggero miglioramento rispetto al trimestre precedente, anche se in tutti i comparti il segno resta ancora negativo.
L’alimentare e la filiera dell’energia si confermano essere i comparti che riescono a conseguire i risultati migliori, seguiti dalle industrie chimiche e delle materie plastiche. Le industrie meccaniche, il sistema moda e quello del legno e del mobile mantengono perdite intorno all’11 per cento per la produzione e al 10-12 per cento per il fatturato.
Il risultato peggiore di fine anno è però quello delle industrie dei metalli, che chiudono il IV trimestre con una contrazione del –17,4 per cento della produzione e del –19,1 per cento del fatturato. Anche sul fronte degli ordinativi il cielo sull’industria siciliana resta decisamente nero. Infatti Unioncamere ha potuto rilevare un calo di oltre 3 punti delle perdite rispetto al trimestre precedente ma solo per quelle realtà con oltre 50 dipendenti.
Sul fronte delle esportazioni il miglioramento è generalizzato e la dimensione delle imprese fa meno la differenza. Il valore medio nazionale, pari a -8,1 per cento (1,1 i punti percentuali di recupero rispetto al trimestre precedente) è infatti la media tra il -8,0 per cento delle imprese con oltre 50 dipendenti e il -8,2 per cento delle imprese minori.
Però anche in questo caso la Sicilia fa registrare n segno meno più pesante rispetto al Centro ed al Nord: Unioncamere segna un -9 per cento contro il-6 delle regioni del Centro e il -7,2 di quelle del Nord. A livello settoriale, da segnalare la contenuta riduzione, rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, delle Industrie alimentari (-0,8 per cento), in continuità con il recente passato.
Recuperano inoltre le esportazioni delle industrie elettriche ed elettroniche (-3,9%, era il -9,6% nel III trimestre), di quelle chimiche e delle materie plastiche (-4,8%, era il -6,8%) e delle Altre industrie (-5,0%, contro il -7,1%). Per Unioncamere le imprese manifatturiere siciliane non investono in questo momento: solo il 4 per cento di loro hanno acquistato impianti nuovi e macchinari innovativi.
 


Dati a confronto. In ripresa le imprese con oltre 50 dipendenti
 
PALERMO – Secondo Unioncamere prosegue il percorso di ripresa della produzione e del fatturato dell’impresa a livello nazionale. In particolare fa registrare risultati positivi il comparto dell’industria anche se complessivamente il valore resta su dati ancora oggi in passivo. Il confronto con il precedente trimestre mostra un miglioramento dei risultati conseguiti tra ottobre e dicembre scorsi e lo stesso periodo del 2008 di oltre 3 punti percentuali sia nella produzione (-9,7 per cento contro il -12,9 per cento del III trimestre) che nel fatturato (-10,2 per cento contro il -13,4 per cento del periodo luglio-settembre). Il miglioramento riguarda soprattutto l’andamento delle imprese con oltre 50 dipendenti (-7,3 per cento la produzione e -8,1 per cento il fatturato rispetto ai valori negativi a due cifre del III trimestre), mentre le imprese più piccole segnalano ancora andamenti negativi a doppia cifra (rispettivamente -12,3 per cento e -12,5 per cento). A livello territoriale, Centro e Mezzogiorno mettono a segno i risultati migliori rispetto alla media, mentre per le due ripartizioni del Nord il calo si attesta a poco più del 10 per cento sia per la produzione che per il fatturato.

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