Prestigiacomo dà autorizzazioni. Eni può investire 550 mln a Gela - QdS

Prestigiacomo dà autorizzazioni. Eni può investire 550 mln a Gela

Prestigiacomo dà autorizzazioni. Eni può investire 550 mln a Gela

mercoledì 03 Febbraio 2010

Il ministro dell’Ambiente firma i provvedimenti per ottimizzare la produzione energetica del Petrolchimico. “Decreto pronto da tempo, nessuna ritorsione dalla minacciata chiusura”

GELA (CL) – Un passo in più per gli investimenti al Petrolchimico di Gela. Il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha firmato un provvedimento omnibus con il quale autorizza anche gli interventi di bonifica ambientale e l’ottimizzazione della produzione energetica nella Raffineria di Gela.
Il decreto adesso deve essere ratificato dalla Corte dei Conti; la firma apposta dal ministro Prestigiacomo consente l’avvio di lavori già da anni progettati, finanziati e appaltati e servirà  a molte imprese dell’indotto a riprendere a lavorare con continuità. La notizia ha fatto tirare un respiro di sollievo alla direzione aziendale dello stabilimento Petrolchimico che da tempo ha annunciato di volere effettuare le attività programmate e che aspettava solo il placet del ministero. Gli interventi riguarderanno la copertura del parco pet-coke, la manutenzione della centrale termoelettrica, delle caldaie e dei serbatoi, le opere di bonifica in genere. Una vittoria anche per i sindacati confederali, che potranno sollecitare l’ affidamento degli appalti e l’apertura dei cantieri per impedire che imprese e cooperative dell’indotto procedessero, dal primo febbraio, all’espulsione di 256 dipendenti per mancanza di commesse di lavoro.
 
“Il provvedimento era pronto. Non accetto che si dica che le minacce di chiusura di alcuni impianti o la mancata realizzazione di investimenti erano legati a blocchi del ministero dell’Ambiente. è falso”, afferma il ministro Prestigiacomo all’indomani della firma del provvedimento. Per le opere di bonifica ambientale e di messa a norma  della produzione energetica nella Raffineria l’Eni ha promesso da tre anni uno stanziamento di 550 milioni di euro.
“Siamo stati presenti a Gela ponendo la giusta attenzione sul problema storico dell’inquinamento e cercando di far realizzare quei progetti di bonifica fondamentali per preservare la salute dei cittadini ma non certo osteggiando gli investimenti. Non so chi ha diffuso la notizia  che il blocco delle attività derivava dal ministero ma so che non risponde al vero”.
“Era ora che arrivasse una buona notizia per Gela e per la Sicilia in generale, in un momento di crisi generale il provvedimento del ministero dell’Ambiente, che autorizza la bonifica ambientale e l’ottimizzazione della produzione energetica nello stabilimento industriale gelese sblocca una situazione che stava per mettere in ginocchio l’ occupazione locale”, è il pensiero dell’assessore regionale alle Attività produttive, Marco Venturi. “Il provvedimento del ministro Prestigiacomo – dice Venturi – arriva al momento giusto, dopo lo stanziamento di 550 milioni di euro di tre anni fa: non è da escludere che l’Eni potesse decidere di abbandonare la Sicilia e questo sarebbe stata una iattura per la nostra Regione che sta lottando per salvare altre realtà produttive. Al ministro Prestigiacomo e all’Eni rivolgo il mio ringraziamento per avere investito in Sicilia”.
 

 
I sindacati: in prima battuta interventi per coprire il parco coke
 
GELA (CL) – “Con lo sblocco delle autorizzazioni verranno effettuati in prima battuta gli interventi di copertura sul parco coke” – dice il segretario provinciale della Cgil Alessandro Piva. Soddisfatti tutti i rappresentanti politici del territorio ed i sindacati che hanno lottato da tanti anni per ottenere due risultati fondamentali: la bonifica del territorio e l’occupazione che produce ricchezza e sviluppo. Il parco coke è la zona in cui si raccoglie il pet coke, le cui particelle si disperdono nell’aria  Lo stesso pet-coke a causa del quale lo stabilimento era stato chiuso nel 2001 su iniziativa della magistratura presso il Tribunale che aveva ravvisato ipotesi di inquinamento ambientale e lo stesso che era stato ‘trasformato’ con decreto legislativo da rifiuto a combustibile e quindi per un cavillo burocratico, reso “inoffensivo” solo per legge. Rimane aperta la questione per la diga foranea (distrutta da una mareggiata cinque anni) ,e la conferma del vertice con l’assessore all’Industria Marco Venturi nei prossimi giorni.

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