Il Coronavirus in Italia non molla e continua a far paura, anche dopo essere guariti. Preoccupa la variante delta soprattutto, considerata fino a sette volte più contagiosa rispetto al virus tradizionale.
Ma gli effetit del covid, possono andare avanti a lungo con sintomi importanti sia per chi ha avuto una malattia pesante, sia per chi ha affrontato problemi più lievi.
Secondo Fadoi, la federazione dei medici internisti, se quello che ormai viene chiamato Long Covid dopo la prima ondata colpiva circa un paziente su dieci, ora a lamentare strascichi anche di una certa rilevanza è un malato su quattro. In Italia sono oltre 4,4 milioni le persone infettate e si può stimare che un milione di cittadini potrebbero avere o aver avuto problemi anche 6 mesi dopo la guarigione.
Long Covid, tra i sintomi c’è la cosiddetta “nebbia cerebrale”
È una difficoltà – prosegue Repubblica – a concentrarsi, a seguire il filo dei discorsi, a ricordare certe cose. C’è quella ma c’è anche la stanchezza e ci sono l’ansia, l’insicurezza, l’impossibilità di sentire odori e sapori. Poi i guai respiratori, in certi casi pesantissimi e duraturi.
La dottoressa Paola Gnerre, dell’ospedale di Savona, è stata tra i primi a mettere in piedi un day hospital per pazienti ex Covid. “Ogni 3, 6, 12 e 24 mesi i pazienti vengono visti per rilevare i parametri vitali, fare analisi, esami e accertamenti vari», spiega.
La federazione degli internisti punta sul modello del day hospital perché potrebbe ridurre i ricoveri del 15%”.