Il presidente dell’Autorità portuale, Santo Castiglione: “Sollecitato il sindaco, ancora nessun riscontro”. Il presidente del Consiglio comunale, Consoli: “Attendiamo la delibera”
CATANIA – Una lunghissima attesa, quella per il Piano regolatore del Porto. Il presidente del Consiglio comunale Marco Consoli così si pronuncia: “Attendiamo che l’amministrazione ci indichi quale direzione intende intraprendere. Il Consiglio comunale rappresenta la fase terminale di tutto il procedimento che coinvolge il Piano regolatore del Porto. La delibera deve essere predisposta dall’amministrazione”.
La proposta di Piano regolatore del porto è stata redatta dai tecnici interni e dai progettisti esterni su incarico dell’Autorità portuale. Lo strumento è stato approvato dal comitato portuale, ma tale approvazione non è l’unico parere che serve per arrivare al Consiglio superiore dei Lavori pubblici, occorre infatti la cosiddetta “intesa” da parte del Consiglio comunale che deve giudicare se il Prp è in armonia con le altre pianificazioni urbanistiche della città. Sull’aspetto progettuale il Comune, però, non ha alcuna competenza sul Prp. Considerando che l’Autorità portuale ha realizzato o sta per realizzare diverse opere, che tuttavia non necessitano dell’approvazione del citato Piano per essere costruite, il presidente sollecita la trattazione del Prp da parte del Consiglio comunale in modo da poter completare l’iter approvativo. Santo Castiglione, presidente dell’Autorità Portuale di Catania, denuncia le lentezze nelle procedure di intervento per il Prp.
“L’approvazione del Piano regolatore del porto segue un percorso: è approvato dal Comitato portuale e, prima di arrivare al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, deve passare dal Consiglio comunale per il “parere”. Sono trascorsi 5 anni da quando ho inviato, già approntato il Piano regolatore, prima al sindaco Scapagnini, al Consiglio dopo e ad oggi ho sollecitato il sindaco Stancanelli per ottenere il parere, ma non abbiamo avuto alcun riscontro. Catania deve crescere ed estendersi anche e attraverso lo sviluppo del porto il quale costituisce una risorsa economica straordinaria. Trascurare questi aspetti è cosa gravissima.
A differenza del Piano regolatore della città (Prg) se i consiglieri sono nelle condizioni di cambiarlo, rivederlo per poi approvarlo, il Piano regolatore del porto invece è approvato dal Comitato portuale (secondo la legge 28 gennaio 1994, n. 84 “Riordino della Legislazione in Materia Portuale), per cui il Consiglio non può modificarlo ma è obbligato a dare un parere o un’intesa. Da cinque anni purtroppo ciò non avviene. L’intesa del Consiglio comunale deve o può avvenire solo nei limiti delle zone che possono avere interesse nel territorio comunale. Questo è un problema che porta ritardi futuri per lo sviluppo del porto. – prosegue Castiglione – Non siamo in grado di risolvere il problema della darsena nuova, del varco asse ovvero l’ingresso dove si effettueranno tutti i controlli di polizia, e si ritarderà notevolmente il famoso waterfront che allungherà i tempi di apertura del porto alla città e della città al porto”.
A Palazzo degli Elefanti, è il vice sindaco Mario Chisari che interviene sull’argomento, spiegando che “al momento il Piano regolatore portuale non è una priorità per l’amministrazione comunale, impegnata su più fronti”, lasciando intendere che la vicenda sarà affrontata una volta risolte altre emergenze.
Al porto si muovono intanto varie iniziative. “Nel frattempo – spiega ancora Castiglione – riusciamo ad essere in attività con le gare per la sicurezza e si sta lavorando per potenziare tutte le infrastrutture che serviranno per il monitoraggio costante delle attività all’interno del porto. Da qui a qualche mese avremo la possibilità, attraverso l’installazione delle telecamere, di registrare ogni azione e vigilare al meglio, come previsto dalle norme europee”.
“Finalmente è in itinere la gara della darsena dei traghetti: un’opera di 100 milioni di euro che ci consentirà di avere un piazzale di 100 mila metri quadri e 6 approdi. Stiamo per costruire il nuovo porto commerciale di Catania che permetterà di spostare tutto il commerciale nella darsena e avere maggiore spazio per il porto, la crocieristica ed i traghetti. A febbraio inizieranno i lavori che dureranno tre anni e posso garantire che non è una data a caso”.