“Questo tipo di situazione, lasciata per così dire in aria, posso dire che di certo non crea stabilità né nei lavoratori né negli amministratori. Un’instabilità la nostra che nasce perché non sappiamo quali progetti o programmi si possono portare avanti e la situazione rimane sempre in stallo. Nonostante ciò, le problematiche si susseguono giornalmente, senza ridursi, o meglio, risolta una bisogna, all’indomani, confrontarsi con una nuova”.
“Il territorio della nostra società è frammentato in 32 Comuni.”
“La nostra è stata sempre una gestione oculata; non abbiamo, ad esempio, utilizzato consulenze milionarie e non abbiamo fatto assunzioni se non quelle necessarie".
“Il Consiglio di amministrazione è stato ridotto, così come prevedevano le nuove normative, a tre unità: il presidente e due consiglieri. Non esistono più né la figura del vice presidente né quella dell’amministratore delegato. Per quanto riguarda, invece, le unità lavorative, ne abbiamo una a tempo pieno e due part time”.
“Il nostro bilancio si aggira sui dodici milioni di euro, di cui oltre l’ottanta per cento sono servizio e discarica. Gli unici investimenti fatti sono stati quelli finanziati”.
“La Tia (Tariffa di Igiene Ambientale), che ha sostituito la vecchia Tarsu, è composta da una parte fissa ed una variabile. La prima, naturalmente, non è soggetta ad eventuali cambiamenti. è, comunque, competenza del consiglio di ogni comune valutare i vari casi e stabilire, ove possibile, se esista la condizione di influire o meno”.
“Anche questo aspetto non rientra nelle nostre competenze. Credo che la percentuale di evasione, sul nostro territorio, sia circa del venticinque per cento”.
“Sì. Una delle mie proposte è stata proprio l’affiancamento, come aiuto, ai Comuni, per cercare di allargare il più possibile la base imponibile: maggiori sono i dovuti pagamenti, minore sarà il costo del servizio per tutti gli utenti. Su alcune Società di ambito territoriale ottimale siciliane imperversa, per così dire, bufera. Il contrasto tra sindaci, che sono tra i componenti della società, e gli amministratori della stessa è cronaca recente ed attuale”.
“I rapporti con i sindaci sono ottimi; basti pensare che la mia elezione è stata all’unanimità. Credo sia un passo molto importante coinvolgere nella gestione, il più possibile, il sindaco, in modo che sia costantemente informato su ogni situazione.
Questo è, naturalmente, il nostro percorso. Informo e rendo edotti i sindaci sulle problematiche e sulle situazioni il più possibile, in maniera tale che nessuno, tra l’altro, possa dire di non essere a conoscenza di un avvenimento. Cerco, inoltre, anche per evitare i lunghi tempi burocratici, di avere un rapporto con loro sempre diretto, anche recandomi personalmente nel comune di appartenenza. è giusto che i sindaci siano partecipi, proprio in quanto soci e componenti della società. è da questa posizione, che è partecipazione ma anche responsabilità e programmazione, che si dovrebbe partire per andare avanti e bene. Noi possiamo, certamente, proporre ma se non c’è il benestare, la proposta rimane immobile”.
“Le difficoltà in questo campo sono varie ad iniziare dalle strutture che mancano. Abbiamo raggiunto risultati con la raccolta del vetro e del cartone grazie anche alla collaborazione degli esercizi commerciali. Stiamo pensando come stimolare la cittadinanza. Un’altra possibile soluzione potrebbe essere la creazione di centri di selezione".
“Il primo passo è sensibilizzare i comuni nel concederci le aree disponibili che, attualmente, nessuno vuole dare. Bisogna poi fare capire, soprattutto ai cittadini, che un centro di smistamento non è una discarica! Inoltre, per fare la differenziata, anche la ditta appaltatrice si deve impegnare. Dovrebbe raggiungere il trenta per cento per capitolato, mentre oggi siamo al sei per cento circa! Se devo dare indicazioni sulla raccolta ai cittadini, come ad esempio i giorni stabiliti in cui avviene la raccolta del cartone o del vetro, devo però poi rispettare le indicazioni date, se no non sono più credibile! Abbiamo, poi anche altri problemi derivanti dai consorzi di filiera, che creano ostacoli nei pagamenti: il cartone non è di qualità se non è depurato, il vetro non è puro se con la presenza, ad esempio, di etichette, ecc.".
“In questo momento, obiettivo dei sindaci è la sperimentazione in house per circa sei mesi per capire se è possibile procedere in tal maniera e gestire, dunque, direttamente il servizio”.