Cambiano le regole per diventare insegnanti. Introdotto il tirocinio negli istituti scolastici e reclutamento in base al fabbisogno. Potenziate le discipline trasversali: più del sapere sarà importante il “saper insegnare”
PALERMO – Presentate lo scorso 28 agosto le nuove regole per diventare docenti che cambieranno radicalmente, almeno secondo le intenzioni del Ministro Gelmini, il sistema di formazione iniziale degli insegnanti, nonché il loro reclutamento.
In sostanza il progetto, elaborato dalla commissione presieduta dal professore Giorgio Israel, nelle sue linee essenziali, prevede l’introduzione del tirocinio da svolgersi direttamente nelle scuole, il reclutamento di nuovi docenti deciso solo in base al fabbisogno per evitare anche di creare ulteriore precariato, potenziamento dello studio dell’inglese e delle nuove tecnologie.
Per accedere all’insegnamento, dunque, il nuovo sistema prevede percorsi differenziati per i diversi gradi di scuola: per insegnare nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria sarà necessaria la laurea magistrale con posti determinati di anno in anno, alla quale si accederà dopo avere superato il test di ammissione, che avrà anche valore abilitante.
Saranno potenziate, nei piani di studio, le competenze disciplinari e pedagogiche e i percorsi laboratoriali per la lingua inglese e le nuove tecnologie nonché gli insegnamenti di pedagogia speciale per gli alunni disabili e/o con bisogni educativi particolari; per insegnare nella scuola secondaria di primo e secondo grado sarà necessaria la laurea magistrale (più un anno di tirocinio formativo attivo consistente di 475 ore di attività svolte a scuola sotto la guida di un insegnante tutor), alla quale si accederà con una prova di ingresso a numero programmato e i cui posti saranno determinati sulla base delle necessità del sistema nazionale di istruzione, composto da scuole pubbliche e paritarie.
Addio, quindi, alle SSIS (Scuola di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario), che per anni hanno “abilitato” al’insegnamento migliaia di docenti delle scuole secondarie si prende il meglio di quella esperienza, evitando la ripetizione degli insegnamenti disciplinari, approfonditi già nella laurea e nella laurea magistrale, per concentrarsi sul tirocinio, sui laboratori e le didattiche.
Il regolamento sulla formazione iniziale dei docenti, dunque, secondo il Dicastero di Viale Trastevere, punta a raggiungere alcuni obiettivi fondamentali: potenziamento delle discipline trasversali (inglese, nuove tecnologie); passaggio dal sapere al sapere insegnare; programmazione dei numeri nelle facoltà universitarie che preparano i nuovi docenti per evitare la proliferazione del precariato; abbreviazione di un anno del percorso di abilitazione per la scuola secondaria.
Intanto oggi, importante appuntamento per i 230 (223 per gli studenti comunitari residenti in Italia e 7 per gli studenti non comunitari residenti all’estero) aspiranti maestri siciliani che, alle ore 11.00 presso la sede “Polididattico” di Viale delle Scienze, edificio 19, si sottoporranno al test di ammissione alla Facoltà di Scienze della Formazione Primaria dell’Università degli Studi di Palermo, l’unica in Sicilia presso cui è possibile conseguire, al momento, dopo un corso di studi quadriennale e il superamento del’esame di laurea (che assume valore di esame di Stato) comprensivo della valutazione delle attività obbligatorie di tirocinio e laboratori, il titolo abilitante all’insegnamento nelle scuole dell’infanzia e primarie in relazione all’indirizzo prescelto. A livello nazionale i posti messi a concorso dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, per le immatricolazioni ai corsi di Laurea in Scienze della Formazione Primaria per l’Anno Accademico 2009/10 per il prossimo anno accademico sono 7.154.