Funzionano i grandi centri commerciali dove si può acquistare di più e a minor prezzo. Nei prossimi 5 anni prevista l’apertura di nuovi centri a Catania, Enna e Siracusa
PALERMO – Dall’indagine congiunturale del Centro studi di Unioncamere relativa al II trimestre del 2009 rispetto allo stesso periodo del 2008 si evince la sostanziale tenuta delle vendite delle grandi superfici, che, nel caso degli Iper e supermercati con oltre 20 dipendenti, tornano ad essere di segno positivo e mostrano una lieve crescita (+0,3%).
Certo è che per i mesi estivi, le imprese commerciali di maggiori dimensioni confidano in una ripresa delle vendite, mentre gli esercizi fino a 20 dipendenti non sembrano ancora vedere prospettive di miglioramento. Il saldo complessivamente pari a 0 delle aspettative di crescita e di diminuzione delle vendite è espressione infatti di un certo pessimismo delle imprese più piccole (per le quali il saldo è pari a –12) e di migliori previsioni per quelle con oltre 20 dipendenti (+18). A livello territoriale, il Mezzogiorno mostra attese più positive (+10), mentre nel Nord-Est (-4) e al Centro (-6) emerge ancora qualche incertezza. In un periodo di crisi economica internazionale molte imprese manifatturiere del settore moda-abbigliamento e commerciali ricercano strategie di integrazione a valle e nuove formule distributive che consentano loro di avere un maggiore controllo sui consumatori finali e di indirizzarsi verso nuovi target di riferimento.
Outlet e Factory outlet center (Foc) stanno ad identificare tipologie commerciali che offrono occupazione e creano opportunità di impresa, nonché consente al consumatore finale di acquistare prodotti di marca a prezzi ridottissimi con sconti che variano dal 30% al 70%.
Grande diffusione stanno avendo soprattutto al Nord e Centro Italia, meno o quasi assenti in tutto il Sud. Uno in Puglia e in Sardegna. In Sicilia ne abbiamo contati una decina, ma come afferma Alfio Mosca, direttore del Centro commerciale Etnapolis di Belpasso, “la Sicilia non registra la presenza di veri outlet, intesi come grandi insediamenti commerciali, bensì delle strutture adattate ad outlet. Nei prossimi 5 anni si prevede l’apertura di aree commerciali da adibire ad outlet nelle province di Catania, Enna, Siracusa”.
Il primo e unico outlet village nel Mezzogiorno è quello di prossima apertura ad Agira in provincia di Enna.
L’andamento delle vendite negli outlet è uno dei pochissimi indicatori positivi degli ultimi mesi. Nel periodo gennaio-maggio le vendite negli outlet sono cresciute del 20% e soprattutto per quanto riguarda il Nord fino al Lazio è in aumento la clientela dall’estero, russi e giapponesi. Se guardiamo alla Sicilia dobbiamo recitare il “mea culpa”.
Dopo tanti anni di esperienza al Nord gli outlet presenti in Sicilia sono decisamente pochi e non strutturati secondo le logiche di marketing territoriale. “Se vogliamo battere la crisi la prima cosa da fare -come ha detto Bernhard Scholz, presidente della Compagnia delle opere, una rete di 34mila imprenditori- è mantenere l’attenzione al mercato.
La Sicilia ha sempre dimostrato di essere una terra dalla grande imprenditorialità. Occorre che queste potenzialità siano in grado di emergere ancora di più”.
L’approfondimento . Ma in Sicilia ci sono in prevalenza ditte individuali
PALERMO -Imprenditori siciliani poco coraggiosi e imprese lasciate a se stesse. In un’ottica di marketing territoriale si deve sottolineare l’importante opportunità che gli outlet e i foc rappresentano per l’area in cui devono essere localizzati, a patto che le autorità locali sappiano cogliere al meglio tale sfida mediante l’attuazione di adeguate politiche di sviluppo territoriale necessarie per ottenere un vantaggio competitivo nei confronti degli altri sistemi territoriali, così da implementare un circolo virtuoso costituito da soddisfazione – attrattività – valore territoriale.
La Sicilia presenta un quadro che ha valori al di sotto della media nazionale. I dati elaborati dall’Ufficio Studio della Confcommercio su dati Movimprese ci dicono che nella regione si registra una prevalenza delle ditte individuali che nel commercio raggiunge la cifra del 75,5% valore che si discosta largamente dal resto della nazione, dove la diffusione di ditte individuali è più contenuta. Bisogna cercare di cogliere anche i segnali più piccoli per trovare le opportunità da sfruttare.