“Dalla violenza di genere si può uscire ma solo con una solida rete di sostegno” - QdS

“Dalla violenza di genere si può uscire ma solo con una solida rete di sostegno”

“Dalla violenza di genere si può uscire ma solo con una solida rete di sostegno”

sabato 06 Novembre 2021

Giovanna Pia Ferrara, referente per la Sicilia del Movimento Stati Generali delle Donne. La società ha il dovere di proteggere le donne, a loro dico: denunciate!”

Violenza contro le donne: un fenomeno allarmante dalle cause complesse e dalle conseguenze deleterie sul piano psicofisico, da contrastare e prevenire con tempestività ed efficacia.
Contrasto e prevenzione, due azioni basilari portate avanti con impegno da diverse realtà del territorio nazionale.
In prima linea c’è anche il Movimento nazionale “Stati Generali delle Donne”. Il Quotidiano di Sicilia ha intervistato Giovanna Pia Ferrara, responsabile per la Regione Siciliana del progetto “Panchina Rossa” e referente regionale del Movimento.

Dott.ssa Ferrara, quali sono le cause che scatenano gli episodi di violenza contro le donne?
“La violenza contro le donne purtroppo è una piaga sociale che continua ancora oggi a mietere vittime. Come reso noto dal ministero dell’Interno nel Report denominato Omicidi volontari, dal primo Gennaio al 24 Ottobre 2021 sono stati registrati 233 omicidi, con 96 vittime donne di cui 82 uccise in ambito familiare. Oggi fortunatamente disponiamo di un importante strumento di contrasto alla violenza contro le donne, il numero verde 1522, attivato nel 2006 dal Dipartimento per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ma molto c’è ancora da fare. Le motivazioni della violenza? Certamente la disuguaglianza di genere è il principale motore della violenza contro le donne. Tra le conseguenze della violenza subita da una donna esistono lesioni, depressione, infezioni sessualmente trasmissibili”.

Sul fronte del contrasto alla violenza e su quello, importantissimo, della prevenzione, quali sono le azioni messe in campo dal Vostro Movimento?
“Vorrei innanzitutto dare un cenno sugli Stati Generali delle Donne, con Presidente e Coordinatrice Nazionale Isa Maggi. Gli Stati Generali delle donne sono un coordinamento permanente che stiamo portando avanti dal 5 dicembre 2014 nei diversi territori italiani dando voce alle donne. Numerose sono le azioni degli Stati Generali delle donne per contrastare il fenomeno della violenza contro le donne in tutta Italia e all’estero: tra queste la nascita del progetto Panchina Rossa, un progetto rivolto ai Comuni, alle scuole e alle imprese con lo scopo di installarne una in ogni Comune, monito contro ogni discriminazione. Per quanto riguarda, invece, le azioni di prevenzione cito le attività di formazione in presenza e online (incontri, tavole rotonde, convegni, anche attraverso Youtube), e l’attivazione di protocolli di intesa per la creazione di reti con altre associazioni siciliane. Solo uniti, infatti, possiamo ottenere maggiori risultati per contrastare questa terribile piaga sociale!”.

Potrebbe in ultimo dare alcuni utili consigli a tutte quelle donne che subiscono violenza ma non trovano il coraggio di denunciare?
“Premetto intanto che la società tutta ha il dovere di proteggere le donne, a tal fine innanzitutto distruggendo annosi paradigmi culturali che vedono la donna succube dell’uomo. Tanti sono i consigli che vorrei dare alle donne, primo tra tutti denunciare la violenza subita, senza paure di ritorsioni da parte dell’uomo: a tal fine occorre rivolgersi ai Centri Antiviolenza, luoghi di ascolto che indirizzano, se necessario, alle case rifugio, spesso a indirizzo segreto, sostenendo le donne e i figli nel percorso di uscita dalla violenza. Perché dalla violenza si può uscire, ma solo con una solida Rete di sostegno, per il bene delle donne e dei figli, vittime secondarie della violenza contro le proprie madri”.

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