Sono previste due dosi, a distanza di tre settimane: a 14 giorni dalla seconda il bambino è completamente immunizzato. L'opinione dei pediatri: "Unica arma per vincere pandemia"
Fare il vaccino anche alla fascia di popolazione 5-11 anni è importante, perché il vaccino “è l’unica arma che abbiamo per vincere la pandemia”. La prof.ssa Annamaria Staiano, presidente della Società italiana di pediatria (Sip), non ha dubbi: immunizzare anche i bambini è importante tanto quanto i più grandi.
Mentre oggi il direttore dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) Nicola Magrini parla di “alcune settimane” per l’ok dell’Ema (l’Agenzia Europea del Farmaco) al vaccino per questa fascia di età, e che sarà seguito immediatamente da quello dell’Aifa, Staiano ne sottolinea la sicurezza. “Gli effetti collaterali del vaccino per i 5-11enni – spiega – sono minimi. Le valutazioni fatte negli Stati Uniti da Fda e Cdc indicano che sono lievi: rare sono le miocarditi e le pericarditi, che però si manifestano in forma leggera con risposta ottimale alle terapie convenzionali”. Sul fronte dell’efficacia, pur con una dose prevista di un terzo rispetto a quella dei più grandi, “l’efficacia dell’immunizzazione è superiore al 90%”.
Interessati dal vaccino (per questa fascia di età è stato per ora approvato dall’Fda, l’Agenzia americana del farmaco, solo Pfizer) in Italia sono circa 4 milioni di 5-11enni. Sono previste due dosi, a distanza di tre settimane: a 14 giorni dalla seconda il bambino è completamente immunizzato. Le modalità organizzative dei vaccini, precisa la presidente Sip, “sono in corso di definizione da parte del Comitato tecnico-scientifico (Cts) ma per noi, rileva, “è importante solo vaccinare, indipendentemente dalla sede”.
Ad avvalorare la necessità di vaccinare anche i 5-11enni ci sono gli ultimi dati sui contagi resi noti dall’Istituto Superiore di Sanità: il 47% nel periodo 18-31 ottobre dei nuovi casi nella fascia 0-19 anni (13.741), riguarda la fascia 6-11 anni, il 33% la 12-19 e solo il 13% e il 7% rispettivamente tra i 3 e i 5 anni e sotto i 3 anni. Nel periodo tra l’11 e il 24 ottobre scorsi, secondo i dati resi noti da Staiano, sono 84 i ragazzi ospedalizzati fino ai 18 anni. Dall’inizio della pandemia sono poi 350 i ragazzi fino a 19 anni colpiti da sindrome infiammatoria multi-organo. Per il vaccino ai 5-11enni il ministero della Salute è già al lavoro per una campagna informativa. Lo ha annunciato ieri il ministro Speranza, precisando che “lavoreremo anche sul piano comunicativo e c’è già una relazione con la Società italiana di pediatria ed i pediatri”.
La stessa Sip ha già avviato una campagna di sensibilizzazione a favore del vaccino, attraverso organi di stampa e il sito. Per informare i genitori di bambini e adolescenti della sicurezza dell’immunizzazione è stato redatto un manifesto, disponibile sul sito della Società di pediatria, con 8 domande e risposte. Si passa dalla domanda se sia necessario controllare gli anticorpi prima della vaccinazione (la risposta è no), a quella sull’assunzione di paracetamolo (che possono essere assunti dopo e non prima della vaccinazione). Altri chiarimenti riguardano le allergie/asma, l’infertilità, le trombosi, le malattie croniche, le miocarditi e l’importanza della vaccinazione. (ANSA).