Secondo il rapporto di “Studi e Ricerche per il Mezzogiorno” l’Isola è in coda per gli scarsi investimenti. Le imprese stanziano soltanto il 27 per cento dei fondi per l’innovazione
PALERMO – Gli imprenditori siciliani continuano a non voler investire sulla strada della tecnologia, dell’innovazione e della ricerca. È una distanza, quella tra Nord e Sud che si misura soprattutto in termini di innovazione e di ricerca e sviluppo. Secondo l´associazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, la Sicilia è in coda alla classifica europea tra le regioni che investono in innovazione, 177esima su 204.
Il governo regionale siciliano ha cercato di porre rimedio inserendo nel Ddl “Norme per gli aiuti alle imprese” un aiuto di circa 200 milioni di euro (in sette anni) per i distretti produttivi attraverso il sostegno agli investimenti di piccole e medie imprese, consorzi e società consortili. “Per il governo della Regione – ha commentato Di Mauro, assessore alla Cooperazione, Commercio, Artigianato e Pesca – i distretti rappresentano il modello di sviluppo commerciale vincente, soprattutto per penetrare nelle piattaforme internazionali. Gli uffici competenti stanno già predisponendo il bando per utilizzare la somma residuale di quattro milioni, sempre in favore delle filiere produttive regionali”. “Comunque – ha precisato Di Mauro – anche se il cofinanziamento è a carico soltanto di alcune imprese del distretto in questione, a beneficiare dei servizi saranno tutte le imprese accorpate. I progetti ammessi rappresentano un primo passo per una reale attività dei distretti, attraverso un lavoro di rete delle imprese, e l’avvio di azioni di ricerca e di marketing che sono fondamentali in questa prima fase”.
L’impegno profuso dalle istituzioni regionali si rivela purtroppo irrisorio rispetto alle necessità dell’economia siciliana, in tutti i suoi settori. Le imprese siciliane innovative, quelle che adottano tecnologia, nuove strategie di marketing e formazione continua del personale rappresentano solo il 17, 7 per cento sul totale. In Italia sono ad alta tecnologia il 36 per cento del totale delle aziende. In Sicilia, ad esempio, le imprese impiegano solo il 27 per cento di investimenti in ricerca. Dei fondi Pon Ricerca, la Sicilia impiega solo l´8,7 per cento.
La situazione si rileva ancora più drammatica se ci si confronta con i dati della regione Lombardia, in testa alla classifica italiana per numero di addetti e spesa in ricerca e sviluppo all´interno delle imprese, oltre il 65 per cento. In Sicilia, inoltre, nell´ultimo biennio, sono stati registrati solo 8 brevetti, in Lombardia 94. Anche le migliori realtà dell’Isola si trovano in gravi difficoltà. Ne è un esempio la St Microelectronics a Catania, uno dei più grandi produttori mondiali di semiconduttori e componenti elettronici, colonna portante della Etna Valley, che ha dovuto prima fare ricorso alle ferie pilotate e poi alla cassa integrazione per circa 2.200 dei 4.000 dipendenti complessivi.
Dall’altro canto, anche le realtà artigiane di grande tradizione e rinomate al di fuori del territorio isolano stanno vivendo un periodo difficile. Da una stima della Cna, ad esempio, la ceramica di Caltagirone e Santo Stefano di Camastra hanno subito un crollo delle ordinazioni di quasi il 30 per cento.
Impresa. Si punta a valorizzare i distretti produttivi
Sono otto i progetti dei distretti produttivi destinatari degli aiuti previsti dal governo della Regione Sicilia. Ai sensi del decreto ministeriale del 28 dicembre 2007, che ha assegnato alla Regione siciliana quasi 2 milioni di euro, è stato, infatti, predisposto il bando per l’assegnazione di circa 4 milioni di euro ripartiti al 50 per cento, in regime de minimis, tra il ministero dello Sviluppo economico e la Regione siciliana. Questi i destinatari e i progetti dei finanziamenti: distretto della logistica, “Po.ge.a”; distretto della meccanica “Distretto domani”; distretto Meccatronica, “Sicilia meccatronica”; distretto Etna Valley, “My Energy”; distretto Etna Valley, “P.C.Ba.Se”; distretto della Plastica, “R.i.di.pla.”; distretto della pietra lavica, “ICT Pietra Lavica dell’Etna”; distretto della ceramica di Caltagirone, “LAB & WEB”. “I progetti ammessi – ha precisato Di Mauro, assessore alla Cooperazione, Commercio, Artigianato e Pesca,- rappresentano un primo passo per una reale attività dei distretti, attraverso un lavoro di rete delle imprese, e l’avvio di azioni di ricerca e di marketing che sono fondamentali in questa prima fase”. (mg)