Inaugurato ieri a Catania il nuovo mezzo che sarà fruibile a partire dal 14 novembre. Palermo-Catania in tre ore. Cancelleri: “Non è una rivoluzione, ma il primo gradino”
CATANIA – È arrivato il Frecciabianca in Sicilia. La linea è stata inaugurata ieri con un primo convoglio in partenza dalla stazione Centrale di Catania, ma la prima corsa ufficialmente fruibile sarà quella del 14 novembre. Presenti al taglio del nastro, l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, il sottosegretario alle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri, l’Ad di Trenitalia, Luigi Corradi e il sindaco di Catania, Salvo Pogliese. Non si tratta di “Alta Velocità” perché in realtà i Frecciabianca circolano su linee tradizionali e sono capaci di viaggiare teoricamente sino a 200 Km/h (in realtà la velocità di punta delle E.464 è di 160 km/h), ma garantiscono servizi di qualità superiore rispetto ai treni standard.
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Il treno si fermerà solo in cinque città e sarà utile a collegare meglio Palermo con Catania e Messina, con fermate a Caltanissetta Xirbi e ad Enna. Per raggiungere Palermo da Catania ci vorranno circa tre ore. Inoltre, arriverà a destinazione rispettando le coincidenze con le navi BluFerries e il Frecciarossa per Milano, con la possibilità di acquistare un biglietto unico integrato. Le partenze del treno saranno prevalentemente mattutine e nelle ore pomeridiane sarà effettuato il percorso inverso. “Non è una grande rivoluzione, ma il primo gradino di una scala che cominciamo a salire – ha dichiarato Giancarlo Cancelleri, sottosegretario al Ministero delle infrastrutture -. Prendiamo questo risultato e battezziamolo positivamente. È un treno a mercato che non pagano né i contribuenti né la Regione, ma è un investimento che Trenitalia sta mettendo nel settore regionale e lo sta facendo per la prima volta”.
Adesso in Sicilia si lavora su un doppio fronte al fine di migliorare la rete ferroviaria, sia nella direzione che riguarda lo sviluppo futuro delle infrastrutture, che il miglioramento dei servizi. “Per migliorare questi tempi di percorrenza dobbiamo continuare su questa strada – ha aggiunto Cancelleri. Nei prossimi anni stiamo cominciando a spendere i fondi per migliorare la rete regionale ferroviaria, il raddoppio della Messina-Catania-Palermo, stiamo lavorando alla Trapani- Via Milo chiusa vergognosamente da 10 anni. Entro il 2024 arriveranno i Frecciarossa, perché stiamo già spendendo 500 mln per l’attraversamento dinamico dello Stretto, che prevede anche 12 coppie di mini Frecciarossa e arriveremo a Trapani se quella linea verrà elettrificata in tempo”.
E su chi dice che i lavori finiranno del 2030, Cancelleri risponde con parole quasi di sfida, rivolgendosi ironicamente ai “nemici della contentezza”. “Il tempo che ci vorrà sarà quello necessario, ma in una terra in cui non si è messo mano alle ferrovie, è difficile accettare delle critiche ingenerose. Ci stiamo mettendo la faccia e i denari. Arriveremo – ha concluso – a destinazione e finalmente la Sicilia arriverà alla modernità. È solo un antipasto, ma di qualità, che può fare respirare un po’ di normalità alla nostra terra”. “Questo è un treno nuovo che si va ad aggiungere ai grandi sforzi che sono stati fatti sul trasporto regionale” – ha dichiarato Luigi Corradi, Ad di Trenitalia. “Questo treno, va a creare un collegamento diretto tra Palermo e Messina, è come se fosse un intercity, che fa meno fermate rispetto al regionale. Il vero plus di questo treno è stato studiato per chi deve andare a Roma in una connessione ottimale con traghetto e poi in Frecciarossa da Reggio Calabria. Si inserisce in un percorso che deve continuare e riguardare le infrastrutture e il miglioramento del trasporto regionale. Abbiamo da poco festeggiato i 21 treni Pop del trasporto regionale e sono in arrivo altri quattro. La piccola grande rivoluzione – ha aggiunto Corradi – avverrà con i 22 treni bimodali, completamente nuovi ed ecosostenibili”.
Alle parole di Corradi hanno fatto eco quelle dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone. “Oggi Trenitalia mette in campo questo treno a libero mercato. È un segno di attenzione che viene da Roma nei confronti della Sicilia. Lo accogliamo fiduciosamente ma con l’impegno che dobbiamo fare molto di più. Chiederemo – ha aggiunto – al governo nazionale che siano aumentati del 15% i chilometri treno. Dobbiamo raggiungere anche le fasce ferroviarie meno servite, parlo di Caltanissetta, del ragusano, siracusano, Caltagirone e Alcamo. Dobbiamo equamente distribuire le risorse all’intero territorio, con grande impegno e investimento per il futuro”.