Lo scontro tra Nord e Sud e fonti fossili al centro dei negoziati. Oggi è attesa una terza versione del testo finale, da chiudere in giornata
La Cop26 ai tempi supplementari tenta di arrivare oggi a un accordo per “mantenere in vita” l’obiettivo più ambizioso dell’accordo di Parigi: limitare il riscaldamento a 1,5°C rispetto all’era preindustriale. I circa 200 paesi firmatari dell’intesa del 2015 si sono presi (almeno) un giorno in più per cercare di siglare alla conferenza Onu sul clima di Glasgow un patto per frenare il riscaldamento del pianeta.
Ieri sera, già oltre ai tempi inizialmente previsti, la presidenza britannica ha dato appuntamento per oggi alle 8: dopo un’altra notte di consultazione e negoziati, è attesa una terza versione del testo della dichiarazione finale, con l’obiettivo, ancora incerto, di chiudere in giornata.
Al centro delle tensioni e delle
trattative, i fondi per aiutare i Paesi più poveri a ridurre le proprie
emissioni e prepararsi ad affrontare le conseguenze sempre più drammatiche dei
cambiamenti climatici. I Paesi meno sviluppati sono i meno responsabili, ma
allo stesso tempo sono in prima linea in termini di impatto. Su questa ‘faglia’
si giocano i negoziati dell’ultimo miglio della Cop26. (Askanews)