Menfi, il sindaco ha chiesto lo stato di calamità naturale - QdS

Menfi, il sindaco ha chiesto lo stato di calamità naturale

Menfi, il sindaco ha chiesto lo stato di calamità naturale

giovedì 18 Novembre 2021

Si contano i danni dopo l’alluvione che ha colpito la cittadina simbolo della rinascita del vino siciliano. Tra i cedimenti anche quello del costone su cui poggia la torre saracena di Porto Palo

MENFI (AG) – Il maltempo continua a imperversare sulla Sicilia occidentale tra allagamenti, frane e smottamenti. Dopo l’alluvione del 10 e l’11 novembre si iniziano a contare i danni e l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Marilena Mauceri ha chiesto lo stato di calamità naturale.

“L’alluvione che ha colpito il nostro territorio – ha spiegato – ha causato danni enormi, soprattutto nelle campagne e sulla fascia costiera, colpendo in particolare le frazioni di Lido Fiori e Porto Palo e compromettendo anche la viabilità provinciale, poderale e interpoderale”.

Già nel 2018 il maltempo aveva causato danni importanti agli abitanti e agli agricoltori menfitani, motivo per cui gli interventi messi in atto nei mesi passati si sono rivelati provvidenziali, come quelli alla rete fognaria – che hanno permesso che il centro urbano ne uscisse praticamente illeso – e la pulizia dei torrenti. “Abbiamo bisogno di supporto – ha aggiunto il vice sindaco Ludovico Viviani – e di un intervento mirato e strutturale, soprattutto lungo i valloni, oramai incapienti e vetusti per il flusso d’acqua, nel borgo marinaro di Porto Palo dove è crollato parte del costone a ridosso della Torre saracena, costruita alla fine del Cinquecento”. Viviani ha poi espresso vicinanza a tutte le famiglie che hanno subito danni e che stanno vivendo questa situazione di disagio.

Anche i cittadini sono preoccupati per la sorte della Torre di Porto Palo – di recente all’attenzione della cronaca dopo che alcuni privati hanno rivendicato l’area su cui è costruita – dopo i gravi smottamenti del terreno causati dal maltempo. La popolazione è ancora scossa dalla violenta alluvione che si è abbattuta sulla città del vino siciliano, dove i maggiori danni sono stati creati dall’esondazione dei torrenti affluenti del Mandrarossa, che hanno ricevuto 297 millimetri di acqua, una quantità che, normalmente, si riversa in un anno e mezzo.

Evacuazioni nelle case di campagna che ancora oggi si fa fatica a raggiungere a causa delle strade rese impraticabili a causa di colate di fango e detriti: “Siamo ancora in una fase ricognitiva – ha concluso il sindaco Mauceri – e stiamo lavorando incessantemente con tutte le autorità e in particolar modo con l’Ufficio tecnico, la Protezione civile e le Forze dell’ordine”.

Menfi non è il solo comune della provincia ad aver subito disagi e danni importanti. A Sciacca sono una quarantina le famiglie che sono state evacuate a causa dei danni provocati dall’alluvione e che hanno trovato riparo da amici, parenti o seconde case nonostante la solidarietà di alcuni B&B della zona.

Salvatore Ognibene

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