Conto corrente, come evitare i costi superflui - QdS

Conto corrente, come evitare i costi superflui

Conto corrente, come evitare i costi superflui

giovedì 18 Novembre 2021

Bankitalia: le spese di gestione per i correntisti ammontano a circa 88,50 euro l’anno. Quale formula scegliere e come risparmiare: meglio bonifici online e non andare “in rosso”

ROMA – Il conto corrente, come è ben noto, è uno strumento necessario per accedere a numerosissimi servizi finanziari e che diventa obbligatorio nel momento in cui si inizia a lavorare, al fine di ottenere l’accredito del proprio stipendio. L’offerta nel settore è piuttosto variegata, in quanto ci sono numerose opzioni proposte da istituti bancari (fisici e online) ma anche da Poste italiane.

I costi di gestione e la connessa tassazione, però, possono essere piuttosto alti. Nel momento in cui ci si approccia a questo tipo di prodotto, infatti, è bene tenere a mente che vi sono una serie di spese fisse che vanno corrisposte su base mensile e/o annuale. Il primo è sicuramente il canone, ovvero il costo richiesto dall’istituto finanziario legato ai servizi offerti al titolare del conto. Il secondo, invece, è definito “imposta di bollo”, ovvero una tassa connessa al possesso del cc, per cui è previsto il pagamento di 34,20 euro annui. Sono esenti dal pagamento di quest’ultimo soltanto i correntisti che possiedono un valore medio di giacenza inferiore ai 5 mila euro oppure nel caso di un reddito Isee non superiore a 11.600 euro.

Come se non bastasse, a quanto finora indicato, vanno aggiunte le spese di emissione e gestione delle carte di debito e di credito e del libretto degli assegni nonché le commissioni per eseguire le differenti operazioni come prelievi, bonifici, richieste di estratto conto, ecc. Basti pensare che, come rilevato da Bankitalia, nel 2019 la spesa per la gestione di un conto corrente è cresciuta di 1,6 euro rispetto all’anno precedente, attestandosi intorno agli 88,5 euro. Può essere dunque utile tenere a mente alcuni utili consigli per risparmiare ed evitare così costi superflui.

BONIFICI, PRELIEVI E BOLLETTE

Effettuare bonifici online anziché allo sportello conviene: nella maggior parte dei casi, infatti, si tratta di operazioni gratuite o che prevedono un costo tra 0,5 e 1,5 euro mentre nel caso in cui tali operazioni vengono effettuate allo sportello la cifra può arrivare fino a 8 euro. Per quanto riguarda i prelievi di contante, invece, essi sono generalmente gratuiti in tutti gli Atm del proprio istituto di credito mentre discorso ben diverso va fatto nel caso di banche diverse da quelle in cui si è cliente, per cui è generalmente prevista una commissione. È sempre meglio, dunque, prediligere un Atm del proprio istituto e, allo stesso tempo monitorare il numero massimo di prelievi gratuiti che è possibile effettuare ogni mese poiché, superata una certa soglia prevista dal contratto legato al cc, è possibile che scattino costi accessori. Solitamente la gratuità è prevista nel caso di almeno 10 operazioni al mese. Inoltre, ancora in pochi sanno che, mentre pagare le bollette allo sportello ha un costo accessorio, la domiciliazione bancaria delle stesse, invece è sempre gratuita.

INTERESSI FIDO BANCARIO E CONTO IN ROSSO

Gli istituti di credito in alcuni casi offrono ai propri correntisti la possibilità di accedere a un fondo di emergenza per affrontare le spese impreviste, anticipando loro la somma necessaria in attesa che i clienti possano provvedere a restituirla. Nel caso in cui si ricorra a questa tipologia di servizio, però, la banca applicherà un interesse, il cui pagamento solitamente avviene nel trimestre successivo a quello in cui si è andati in rosso. In genere si tratta di una commissione pari allo 0,5% a trimestre calcolato sulla somma messa a disposizione del cliente e per un totale massimo del 2% annuo. Tutt’altra storia, invece, nel caso in cui il correntista preleva denaro in mancanza di fido oppure oltre i suoi limiti senza disporre di uno scoperto concesso dall’istituto. A questo punto, infatti, la banca applicherà una commissione definita “di istruttoria veloce” il cui ammontare, di norma, parte da una cifra minima di 50 euro, a cui vanno sommati gli importi dovuto per il tasso passivo del conto.

Meglio, dunque, evitare il rosso sul proprio conto e, in caso di necessità o difficoltà economica, richiedere un fido alla propria banca per evitare di pagare interessi e costi eccessivi che rischiano di essere paragonati a un vero e proprio finanziamento.

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