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Al via appello processo Saguto, 12 imputati per corruzione

Al via appello processo Saguto, 12 imputati per corruzione

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giovedì 18 Novembre 2021

La Saguto imputata, insieme ad altre 11 persone, di corruzione e abuso d'ufficio è stata condannata in primo grado a 8 anni e 6 mesi di carcere

Ha preso il via questa mattina,
dinanzi alla Corte d’Appello di Caltanissetta il processo di secondo grado nei
confronti dell’ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale
di Palermo Silvana Saguto, imputata, insieme ad altre 11 persone, di corruzione
e abuso d’ufficio e condannata in primo grado a 8 anni e 6 mesi di carcere.

 L’udienza, che si celebra all’aula bunker del
carcere Malaspina si è aperta con la lettura della relazione introduttiva del
presidente della Corte d’appello di Caltanissetta, Marco Sabella. L’accusa è
rappresentata in aula dalla procuratrice generale, Lia Sava, dai sostituti
Antonino Patti e Lucia Brescia e dalla pm Claudia Pasciuti, applicata al
processo.

Silvana Saguto, che non si è presentata all’udienza, è accusata di aver gestito in modo clientelare, in cambio di denaro e favori, le nomine degli amministratori giudiziari dei patrimoni sequestrati e confiscati alla mafia.

L’ex presidente della sezione misure
di prevenzione del tribunale di Palermo, radiata con provvedimento definitivo
dalla magistratura, è stata condannata anche a risarcire 500 mila euro alla
presidenza del Consiglio dei ministri, costituitasi parte civile nel processo.

Tra gli imputati anche l’amministrazione giudiziario Gaetano Cappellano Seminara, oggi presente in aula, che sarebbe stato al centro del “cerchio magico” che beneficiava delle nomine, il marito dell’ex presidente, l’ingegnere Lorenzo Caramma, e il figlio Emanuele, il professore universitario Carmelo Provenzano, l’ex prefetto Francesca Cannizzo, il colonnello della Dia Rosolino Nasca.

La Procura di Caltanissetta, che ha
istruito il processo, aveva chiesto una pena esemplare: 15 anni e 4 mesi,
ipotizzando l’esistenza di un “sistema” corruttivo ramificato che si
sarebbe infiltrato nell’avamposto della lotta a Cosa nostra, la sezione delle
misure patrimoniali antimafia.

Per anni, secondo gli inquirenti, il
magistrato avrebbe gestito la sezione come una sua cosa. Scegliendo sempre e
solo persone del suo cerchio magico, come l’avvocato Gaetano Cappellano
Seminara, condannato a 7 anni e 6 mesi contro i 13 chiesti dai pm, e l’ex
docente dell’università Kore che ha avuto 6 anni e 10 mesi.

I professionisti ricambiavano con
favori, come la tesi scritta per conto del figlio della Saguto da Provenzano,
regali, soldi.

A tre anni è stata condannata dal tribunale l’ex
prefetta di Palermo Francesca Cannizzo, che avrebbe caldeggiato l’incarico di
un amico, a 4 l’ex colonnello della Dia Rosolino Nasca e a un anno e sei mesi
Walter Virga, giovane avvocato da cui l’inchiesta ha avuto inizio. Con lui fu
indagato il padre, Tommaso, ex membro del Csm. Avrebbe ottenuto dalla Saguto
l’incarico per il figlio e in cambio avrebbe avuto un occhio di riguardo per la
collega in un procedimento aperto a Palazzo dei Marescialli. Virga senior però
è stato processato separatamente e assolto. (ANSA).

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