Con una nota AIGAB-Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi sollecita il Governo e il Ministero del Turismo affinché vengano diramati chiarimenti
Con una nota AIGAB-Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi sollecita il Governo e il Ministero del Turismo affinché vengano diramati chiarimenti rispetto alle ultime disposizioni sull’introduzione del Super green pass a partire dal 6 dicembre.
Al momento infatti pare di capire dall’estensione dell’obbligo di verifica del green pass base ad “alberghi e strutture ricettive” che ci sia una totale omologazione al settore alberghiero per i gestori di alloggi dedicati agli affitti brevi.
“Ci chiediamo allora – si legge nella nota dell’associazione – come per il controllo dei green pass sui posti di lavoro, è previsto un controllo a campione con un minimo del 20% oppure un controllo a tappeto? Dobbiamo pensare che non ci sia alcuna distinzione tra le strutture cielo-terra, totalmente assimilabili ad hotel (o residence) e gestioni in modalità casa vacanza o affitti transitori che sono sempre stati consentiti anche durante i lockdown, e che per molti operatori professionali non prevedono l’esistenza di una reception perché hanno automatizzato gli ingressi con Self Check-in? E nel caso in cui l’ospite prenoti ad esempio 5 giorni, e la validità del green pass scada perchè ottenuta durante tampone, esiste un onere di verifica durante il soggiorno? Come gestire le situazioni a cavallo del 6 dicembre con gli ospiti già in appartamento? E ancora: se l’ospite verificato con esito positivo volesse prolungare il soggiorno, dovrebbe essere verificato in appartamento prima di autorizzare il prolungo? Ci aspettiamo risposte immediate dalla politica”.