Nell’attesa di affidare il servizio ai privati con un Accordo di programma quadro da 44 milioni di euro, l’Amministrazione ha prorogato l’incarico alla Rap, ma i risultati non hanno pagato
PALERMO – Venti operai per riparare le buche stradali di tutta la città. Se le strade della quinta città d’Italia sono ridotte a un colabrodo c’è un motivo: il servizio di manutenzione è fermo al palo. È stata la stessa Rap a mettere in fila, in un dettagliato report, i numeri e le cause di un disastro annunciato, dopo che le prime piogge invernali hanno disseminato strade e marciapiedi di centinaia di nuove buche.
L’asfalto sta cedendo in diverse arterie cittadine, dal centro alle periferie. Le crepe costringono auto e moto a pericolosi zigzag e squarciano gli pneumatici, facendo impennare le richieste di risarcimento ai danni del Comune. Tutto è iniziato il 7 luglio 2020 quando il Consiglio comunale, su proposta della Giunta, ha approvato il nuovo contratto di servizio della Rap stralciando la manutenzione di strade e marciapiedi, con l’intenzione di affidarla ai privati con un Accordo di programma quadro da 44 milioni. Al momento dell’approvazione del nuovo contratto di servizio, però, l’Apq non era ancora pronto e il sindaco Leoluca Orlando ha deciso, con due ordinanze di proroga, di lasciare alla società di piazzetta Cairoli la gestione del servizio di monitoraggio e pronto intervento per le riparazioni urgenti.
Il problema è che in diciassette mesi l’Apq non ha ancora visto la luce: è stato approvato in Giunta il 23 dicembre 2020, poi è stato inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche 2020/22 (che però ha ricevuto il via libera di Sala delle Lapidi appena tre settimane fa) ed è stato infine trasmesso all’Urega il 10 marzo di quest’anno, ben otto mesi dopo la modifica al contratto di servizio della Rap. Senza contare che Palazzo delle Aquile non ha ancora un bilancio di previsione 2021, né si sa quando lo avrà, con la partita del pre-dissesto ancora tutta da giocare. E così il servizio di manutenzione è rimasto sostanzialmente scoperto, come spiega senza troppi giri di parole la stessa partecipata: “Da luglio 2020 – si legge nel report – l’azienda Rap non si occupa più di manutenzione ordinaria e straordinaria di strade e marciapiedi ma solo di interventi puntuali di emergenza. Giova segnalare che nel 2014 (alla nascita della società Rap) il settore strade disponeva originariamente di 180 unità lavorative via via ridottesi a circa 120 nel gennaio del 2020. Atteso che al rinnovo del contratto di servizio con il Comune di Palermo del luglio 2020 sono state stralciate tutte le attività di manutenzione stradale, lo stesso Comune decideva con successive ordinanze sindacali di affidare a Rap, a stralcio, il solo monitoraggio, nonché gli interventi puntuali di emergenza”.
“La gestione amministrativa di tali interventi – prosegue la nota – è stata definita di recente attraverso un contratto integrativo a stralcio che fissa in 1.033 gli interventi da garantire ogni mese (nel vecchio contratto erano 1.400 mensili). Al momento Rap ha fatturato, ma non ancora incassato, circa un milione e mezzo di euro in relazione al secondo semestre del 2020; mentre non ha potuto ancora fatturare, in attesa delle verifiche rituali del Comune, un’ulteriore somma pari relativa ai primi nove mesi del 2021. Le risorse umane oggi disponibili sono pari a circa venti operai – svela la partecipata -, laddove gli operai originariamente preposti alla manutenzione strade sono confluiti nella raccolta e in minima parte anche nelle manutenzioni edili”.
“Con una determina dirigenziale – conclude – si è previsto l’approvvigionamento di un rilevante quantitativo di asfalto a caldo laddove gli interventi con asfalto a freddo, certamente molto più rapidi, hanno purtroppo manifestato un limite di durata in occasione di situazioni meteo parecchio gravose. Rap ha suddiviso le squadre su due itinerari e sta intervenendo per ricoprire le buche circoscritte nelle vie Messina Marine, Pomara, Galletti, Francesco Crispi, Marinuzzi e zona Policlinico (via del Vespro e via Durante)”.
Sul punto è intervenuto anche l’amministratore unico Girolamo Caruso: “La Rap, a salvaguardia dell’incolumità pubblica e nonostante debba garantire, sulla base dell’accordo integrativo, 1.033 interventi mensili, ha già comunque abbondantemente superato il tetto previsto. Al momento, infatti, a causa delle copiose piogge le richieste di pronto intervento e messa in sicurezza da parte di organi istituzionali, vigili e Protezione Civile sono nell’ordine di 1.300 e più interventi mensili. Siamo consapevoli che l’aver superato il tetto di 1.033 interventi al mese non ci darà titolo per vedere riconosciuta l’eccedenza in termini monetari ma con la sicurezza non si gioca e la Rap, malgrado le poche risorse, cerca comunque quotidianamente di tamponare. Purtroppo la penuria di risorse umane ha determinato un mancato incasso di 300mila euro a trimestre per prestazioni che non siamo riusciti ad eseguire e la ridotta attività di monitoraggio, appena una squadra, ha determinato l’applicazione di una penale da parte del socio che ha azzerato i ricavi spettanti”.
“Le strade di Palermo sono degne di uno scenario di guerra – attacca il capogruppo di Italia Viva in Consiglio comunale, Dario Chinnici – piene di buche, avvallamenti, rotte o riparate alla peggio. Da via Oreto a via Roma, da via Messina Marine al Cep, nessuno fa manutenzione e la giunta Orlando, unica responsabile di questo disastro, non trova di meglio che provare a scaricare sul consiglio comunale le colpe dell’ennesimo fallimento del sindaco. Il risultato è che i palermitani rischiano la pelle ogni giorno e che il Comune sarà sommerso dalle richieste di risarcimenti che si trasformeranno in debiti fuori bilancio per la prossima Amministrazione. L’assessore Prestigiacomo si dimetta immediatamente”.