Il personale di ruolo del servizio custodia e vigilanza della casa di Pirandello a Porto Empedocle è stato reintegrato dopo l'intervento del Cobas-Codir
Il personale di ruolo del servizio custodia e vigilanza della casa di Pirandello a Porto Empedocle è stato reintegrato. Lo dice il Cobas-Codir dopo che ieri aveva sollevato il caso per l’affidamento a una società privata dei servizi.
Le accuse dei sindacati
“Il 10 dicembre scorso il Personale di ruolo di Museo Casa Natale Luigi Pirandello è stato, incredibilmente, messo da parte da una arrogante e illegittima azione amministrativa posta in essere da taluni Uffici del Dipartimento Beni Culturali, dicono Michele D’Amico responsabile regionale del Cobas/Codir per le politiche dei beni culturali e Simone Romano coordinatore regionale del Cu.Pa.S./Codir (Custodi del Patrimonio Culturale Siciliano), movimento che aderisce al Cobas/Codir. “Con precedenti comunicati – commentano i due sindacalisti di Cobas/Codir e di Cu.Pa.S./Codir – abbiamo denunciato una serie di violazioni di norme costituzionali e di leggi di settore e abbiamo posto la questione all’attenzione dell’opinione pubblica attraverso alcune testate giornalistiche online che hanno avuto la sensibilità di raccogliere le nostre denunce e darci voce”.
“Abbiamo sempre pensato – continuano – che, contro l’arroganza di taluni pezzi dell’amministrazione regionale, solo chi non lotta ha già perso e, al contrario, il Cobas-Codir ha lottato e affrontato la sfida a viso aperto, consapevole delle ragioni e dei diritti dei lavoratori che, giammai, possono essere impunemente calpestati a favore di oscure manovre tese ad affidare servizi, che devono essere pubblici per legge, a privati. Alla fine, comunque, ha vinto la ragionevolezza; infatti, un semplice, quanto sgangherato atto amministrativo non può certo modificare norme di rango costituzionale e di legislazione primaria”.
“Nell’agenda che il sindacato vuole sottoporre – concludono – per il rilancio del settore, puntiamo a un impegno del governo regionale per superare le carenze igienico-sanitarie di gran parte dei siti e degli uffici dei beni culturali, avviare una fase di ammodernamento dei fatiscenti sistemi di impianti di sicurezza, avviare un serio piano di formazione mirato per migliorare la qualità della risposta che il sistema dei beni culturali è tenuto a offrire alla collettività. In buona sostanza chiediamo di avviare un’immediata stagione di confronto per rilanciare investimenti e ammodernamento dell’amministrazione, tendente a qualificare l’intero sistema dei beni culturali regionali e la qualità delle condizioni lavorative di tutto il personale”. (ANSA)