Covid, Francia, scoperta nuova variante, già 67 i casi - QdS

Covid, Francia, scoperta nuova variante, già 67 i casi

Covid, Francia, scoperta nuova variante, già 67 i casi

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martedì 04 Gennaio 2022

Il paziente zero è viaggiatore proveniente dal Camerun. presenta 46 mutazioni e viene definita una "lontana parente" della variante Omicron

In Francia, dove Omicron spinge l’ondata dei contagi Covid, è stata individuata una nuova variante del Coronavirus che presenta 46 mutazioni e viene definita una “lontana parente” della mutazione che sta dominando la scena da circa un mese. Attualmente il nuovo virus è stato riscontrato in 67 pazienti Covid ospedalizzati

Identificati 12 casi, il paziente zero dal Camerun

“L’abbiamo trovata a inizio dicembre dell’anno scorso in 12 pazienti della città di Forcalquier a un centinaio di chilometri da Marsiglia”, ha detto il professor Philippe Colson a capo dell’unità che l’ha scoperta meno di un mese fa, ma “da allora non si è diffusa rapidamente”, ha spiegato al Daily Mail.

Oms, ancora nessun nome, resistente ai vaccini

“L’Oms non le ha ancora dato un nome, l’abbiamo chiamata IHU ed è stata depositata sulla rete di condivisione scientifica Gisaid con il nome B.1.640.2”, ha proseguito, aggiungendo che a oggi in Francia è diffusa principalmente la Omicron. Il timore è che questa possa resistere maggiormente ai vaccini o essere ancora più virulenta delle precedenti.

L’identikit della nuova variante

Secondo il paper redatto dai ricercatori, ancora non apparso su pubblicazioni scientifiche e diffuso parzialmente dal Daily Mail, la variante presenterebbe la mutazione E484K, associata ad una maggiore resistenza ai vaccini, e la mutazione N501Y – già vista nella variante Alfa – che secondo gli esperti potrebbe favorire una maggiore trasmissibilità. Per certi versi, secondo l’identikit, la nuova variante si presenterebbe come un ‘lontano parente’ di Omicron. “Le osservazioni mostrano ancora una volta l’imprevedibilità con cui emergono nuove varianti di Sars-CoV-2 e la loro provenienza dall’estero. Testimoniano la difficoltà di controllare il loro ingresso e la loro successiva diffusione”, si legge nel paper.

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