Raffaele Lombardo e l'autonomia giurisdizionale - QdS

Raffaele Lombardo e l’autonomia giurisdizionale

Raffaele Lombardo e l’autonomia giurisdizionale

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venerdì 07 Gennaio 2022

A quanto pare una forma d’autonomia è rimasta alla Sicilia. Quella giurisdizionale, Raffaele Lombardo assolto dalla Corte di Appello di Catania perché il fatto non sussiste

A quanto pare una forma d’autonomia è rimasta alla Sicilia. Quella giurisdizionale, Raffaele Lombardo assolto dalla Corte di Appello di Catania perché il fatto non sussiste.

Nonostante la Cassazione avesse rimandato alla Corte catanese per riformulare l’assoluzione già comminata, la stessa non ha trovato nel nuovo processo ulteriori elementi per condannare l’ex Presidente della Regione per i reati di voto di scambio e concorso esterno con la mafia. Non vogliamo entrare in una disquisizione su fatti giudiziari.

La sentenza non è definitiva, ci vorrà un nuovo passaggio in Cassazione, ma sicuramente è determinante per i prossimi appuntamenti politici in cui la Sicilia è coinvolta, in particolare le Regionali e le successive elezioni politiche.

Perché indipendentemente dalla conta dei voti che l’Mpa, il movimento fondato da Lombardo, detiene, il peso politico di Lombardo tra gli addetti ai lavori, la sua capacità di manovra, l’influenza che ha su alcuni importanti soggetti della politica siciliana è dirimente le sfide e le alleanze, soprattutto nel centrodestra ma anche nel campo opposto.

A parte, forse, Claudio Fava non c’è politico, commentatore, giornalista siciliano che non parli con Raffaele da Grammichele. Figuriamoci ora che ha l’etichetta dell’assolto.

Lui conoscendolo non farà proclami urbi et orbi, continuerà sul modello agreste alla Cincinnato, ma la sua capacità di movimento, di interlocuzione, di propulsione politica triplicherà. Nessuno in Sicilia produce una tale mole di lavorìo politico. Ore di segreteria affollata, innumerevoli incontri a quattr’occhi, la sua specialità, dove l’ospite esce fuori che non sa se ha capito tutto o non ha capito nulla. O entrambe le cose.

Lui è Uno e Trino in campagna elettorale, può generare scenari plurali sia di coalizione che di singole alleanze. Può stare nel centrodestra, ma anche nel centrosinistra. Può essere federato a Salvini e magari votare la Chinnici, se il candidato del centrodestra non è quello che vuole lui. La capacità di strategia multistrato di Lombardo è mefistofelica. Andreotti si sarebbe confuso con Raffaele.

Omicron è, come ben sappiamo, molto contagiosa, ma mai quanto la variante Lombardo.

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