Il totale delle prime misure previste è di quattro miliardi senza fare scostamenti del deficit. Confindustria avverte, "La situazione è drammatica". Oggi il Cdm
Sullo shock-prezzi dell’energia la regia è a Palazzo Chigi, con una riunione che si è svolta ieri sera, dal premier Mario Draghi insieme ai Ministri dell’Economia Daniele Franco, dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Alla vigilia del Consiglio dei Ministri, previsto oggi, è atteso un primo passo del Governo, da circa un miliardo e mezzo di euro ricorrendo ai proventi delle aste di CO2 e con la cartolarizzazione di alcuni oneri di sistema che valgono 2,5 miliardi.
Quattro miliardi senza fare scostamenti del deficit
Non dovrebbe esserci nessun intervento sugli extra-profitti delle aziende energetiche, ipotesi rilanciata dalla viceministro dello Sviluppo Alessandra Todde (M5s) delicata per l’impatto sulle società e più difficile da mettere a punto. Sarà comunque l’avvio del percorso, tracciato dal ministro Cingolani già nei giorni scorsi, per arrivare ad un piano a lungo termine di tagli strutturali da almeno 10 miliardi l’anno.
Confindustria avverte: “Non è possibile rinviare le decisioni, serve un atto di coraggio. Serve agire in fretta come hanno già fatto i governi di Francia e Germania”. “La situazione è drammatica”.
L’associazione degli industriali “valuta positivamente” la riunione voluta dal ministro Giancarlo Giorgetti (a cui ha partecipato con anche le associazioni di via dell’Astronomia dei settore energivori, e con la Confapi) ma insiste nel chiedere “una task force” coordinata dalla Presidenza del Consiglio, sottolineando che le proposte che ha illustrato al Mise sono da “condividere necessariamente in un tavolo interministeriale presso Palazzo Chigi”.
La partita non è solo tecnica ma anche politica, con la Lega
Matteo Salvini ringrazia “il ministro Giorgetti che ha convocato la riunione” e dice che “è necessario che il governo intervenga al più presto, servono almeno 30 miliardi”. “È auspicabile l’apertura di un tavolo anche a Palazzo Chigi – aggiunge – Famiglie, artigiani e imprese hanno bisogno di risposte rapide”. Ma il tema è “caldo” per tutti i partiti, tanto che prima del Cdm potrebbe esserci una cabina di regia con tutta la maggioranza.