Ci vorranno circa 4 milioni di euro per il consolidamento del terreno a rischio frana. L’assessore Principato: "I lavori inizieranno entro il primo semestre del 2022"
AGRIGENTO – Ci vorranno circa 4,2 milioni di euro per il consolidamento del versante a rischio frana del popoloso quartiere agrigentino di Monserrato. Questo l’importo per il progetto diventato esecutivo con il nuovo anno per via Favignana.
A darne notizia il sindaco Franco Miccichè e l’assessore ai Lavori Pubblici, Gerlando Principato: “Ci accingiamo a restituire sicurezza e tranquillità e allontanare la paura nelle famiglie che vivono in una zona a rischio frana. Interventi, quelli che verranno realizzati a Monserrato, che partiranno non appena concluso l’iter di esproprio, dando un segnale forte di attenzione al territorio e alle necessità dei cittadini”.
Il primo verbale realizzato dal Genio civile dichiarava “la somma urgenza per il dissesto in atto”, questo costrinse anche le famiglie a lasciare, per alcuni mesi, le proprie abitazioni. Adesso, dopo quindici anni di attese, rinvii e false partenze, la luce in fondo al tunnel è vicina.
“Mi preme dire innanzitutto – ha dichiarato al QdS, l’assessore Gerlando Principato – che il blocco era dovuto a delle somme che andavano anticipate per avviare la progettazione e che, con gli introiti di sanatoria, abbiamo recuperato, facendo un vero e proprio investimento sull’opera per sbloccare tutto il processo. Prevediamo un inizio lavori nel primo semestre del 2022, con termine ultimo nei 18 mesi successivi. Adesso siamo in una fase in cui il progetto è esecutivo, stiamo terminando l’ultima acquisizione delle aree soggette ad esproprio per poi partire con il cantiere”.
Le risorse in questione non sono comunali, ma come sottolineato da Principato “derivano da un decreto regionale dell’assessorato Territorio e Ambiente del 2019”.
“Dopo la prima fase – ha concluso l’assessore comunale – di consolidamento del terreno con opere civili (come la captazione delle acque ed altri interventi per evitare il ricrearsi del problema), la fase successiva sarà quella di ridare vegetazione alla zona e far saldare le radici. A oggi, è prematuro ipotizzare un tempo successivo al consolidamento e pensare a un eventuale impiego dell’area. Ci siamo focalizzati sulla messa in sicurezza e sulla risoluzione permanente del problema”.