Gaetano Rampello ha confessato di aver assassinato il figlio Gabriele. In aula ascoltati i messaggi vocali con cui il giovane aveva minacciato il padre
Ha confessato l’omicidio ma nega con forza di avere portato la pistola con sé per uccidere il figlio. Gaetano Rampello, il poliziotto di 56 anni, che ha ucciso due giorni fa il figlio Gabriele di 24 anni, un ragazzo con problemi psichici, si è difeso così oggi davanti al gip di Agrigento nel corso dell’interrogatorio di garanzia. “Non è vero che ho portato con me la pistola per ucciderlo, la tengo sempre con me per abitudine e per esigenze operative e di custodia”, ha detto più volte.
Le minacce di Gabriele al padre
Poi la sua legale, Daniela Posante, ha fatto ascoltare in aula diversi messaggi vocali whatsapp in cui si sente il ragazzo insultare e minacciare di morte il padre. Il giovane chiedeva sempre soldi. Come martedì, quando, il padre lo ha incontrato per strada a Raffadali per avere i soldi. Il padre ha consegnato la somma di 30 euro ma il ragazzo ne voleva 50. Così è scoppiato un alterco. “Dammi i soldi o ti ammazzo”, gli ha detto. Con insulti e minacce. A quel punto il padre poliziotto ha tirato fuori la pistola e ha sparato 14 colpi di pistola contro il figlio, nella centrale piazza Progresso.