A ricevere la borsa di studio messa in palio dall’Istituto è stato Flavio Massimo Nisi, il cui abito Magnificat si è classificato al primo posto.
Si è svolta oggi presso l’ospedale di Contrada Cubba, la cerimonia di premiazione di “Agata Humanitas”, la grande mostra di abiti e costumi dedicati alla Patrona nel ventennale del progetto Saint Agata, curata dalle docenti dell’Accademia delle Belle Arti, Liliana Nigro e Viviana Santanello.
“Agata Humanitas” è il progetto che vede insieme Abact Moda, diretta dal dott. Gianni Latino e Humanitas Istituto Clinico Catanese, con lo scopo di portare alla luce l’influenza che la sacralità ha sulla moda, la connessione tra Agata e la prevenzione senologica.
A ricevere la borsa di studio messa in palio dall’Istituto di Contrada Cubba è stato Flavio Massimo Nisi, il cui abito Magnificat si è classificato al primo posto raccogliendo più like sulla pagina Facebook dell’Istituto. Un abito bianco – che Nisi aveva già confezionato per la tesi di laurea – arricchito da un inserto metallico: una spilla posizionata sul petto a simboleggiare il martirio di Agata e, in senso più ampio, il tumore al seno.
Un progetto che vuole celebrare il femminile, che mette in connessione la salute e l’arte e che fa di Agata il simbolo di tutte le donne. “In questo luogo si esalta, con questa mostra, il potere salvifico, rigenerante, di Sant’Agata – commenta la Presidente dell’Accademia, Lina Scalisi. Un evento che risponde alla missione dell’Accademia di coinvolgere mondi, di creare eventi e reti attraverso gli allievi e i docenti. Come Liliana Nigro, che da vent’anni celebra la Patrona con mostre di abiti e costumi. Portare l’Accademia fuori dalle sue mura ci consente di essere al servizio del territorio non solo catanese, e di formare al meglio i nostri allievi”.
Così come ospitare l’arte all’interno di Humanitas rappresenta uno strumento per migliorare lo stato di salute mentale, attenuando i fattori di rischio per le patologie tumorali, come dimostrato da una scoping review condotta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
“I risultati di questa importante ricerca evidenziano come l’arte oggi abbia un grosso impatto sia nell’ambito della prevenzione che del trattamento della salute fisica e mentale degli individui – commenta il Direttore Generale di Humanitas, dott. Giuseppe Sciacca. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, definisce il concetto di salute non esclusivamente come la mera assenza di malattia o infermità ma uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale”.
Il giovane vincitore della borsa di studio, la cui esperienza è diventata stimolo per la creatività, spiega così la sua creazione: “Ho valorizzato l’abito aggiungendo una spilla e ho pensato di fare qualcosa che lo legasse non solo ad Agata ma al tema della salute della donna, al tumore al seno e all’importanza della prevenzione”. Un messaggio diretto, immediato: una scelta precisa di Nisi per cercare di arrivare a tutti: l’arte può essere letta in modi diversi, ma questo messaggio è comune”.
Un’opera catartica, in qualche modo, per il giovane artista che ci tiene a ringraziare Humanitas Istituto Clinico Catanese: “Questo premio ha un peso non indifferente per me – dice – che sono molto legato a Humanitas: voglio dedicare l’abito e questa vittoria a mio padre scomparso proprio ieri di tre anni fa e a tutti quelli che entrano nei luoghi di cura per vincere una battaglia, che io conosco bene”.