Alla scoperta di Palazzo Mirto, un gioiello nel cuore di Palermo - QdS

Alla scoperta di Palazzo Mirto, un gioiello nel cuore di Palermo

Alla scoperta di Palazzo Mirto, un gioiello nel cuore di Palermo

Angela Ganci  |
sabato 26 Febbraio 2022

Palazzo Mirto raccoglie arredi originali nobiliari dal XVII fino al XIX secolo, quasi integri, rivolti a un vasto pubblico, ed è da considerarsi un allestimento museale da vivere in prima persona

Un gioiello incastonato nel cuore di Palermo, un mirabile sfarzo nobiliare oggi di proprietà esclusiva della regione siciliana per volontà testamentaria dei proprietari, i nobili Lanza-Filangeri.
Questo il profilo storico-artistico di Palazzo Mirto facente parte dei tre siti museali di Palermo che includono, oltre allo stesso museo, Palazzo Abatellis, riferimento centrale, e l’Oratorio dei Bianchi.
Esempio mirabile di Casa Museo oggi Palazzo Mirto raccoglie gli arredi originali nobiliari datati dal diciassettesimo fino al diciannovesimo secolo, quasi integri, rivolti a un vasto pubblico, ed è da considerarsi un allestimento museale da vivere in prima persona.

Questa la forte convinzione della dottoressa Maria Rosa Panzica, direttrice della Casa Museo, realtà culturale che ha perciò sofferto delle restrizioni pandemiche, in uno spiraglio sofferto di ripresa intravisto solo dall’Ottobre scorso, periodo di lento riavvio delle attività museali.

Dottoressa Panzica, in che modo e in che misura la pandemia ha compromesso la fruizione culturale  del museo?

“Il museo deve essere vissuto con i suoi odori, colori, nel suo essere storia, quindi ben si comprende come una fruizione non diretta tolga molto al pubblico. Palazzo Mirto racconta le abitudini del tempo, le stranezze dell’epoca nobiliare, testimonianze preziose quali gli ambienti privati della cucina o pubblici come la sala di rappresentanza, oltre a una mirabile sala delle armi, contenente altresì cannoni in scala. La pandemia ci ha condizionati, certamente, posso dire che le visite del pubblico si sono ridotte del 50% rispetto al periodo pre-pandemico, con indubbie perdite economiche, abbiamo ripreso a Ottobre scorso, ma ancora non ci riteniamo pienamente operativi”.

Quali attività sono in corso o sono state proposte per incrementare le visite? Tali iniziative hanno prodotto risultati positivi allo stato attuale?

“L’offerta del museo si è snodata in due diverse iniziative – precisa Panzica – La prima ha previsto la creazione della stanza delle meraviglie che raccoglie oggetti bizzarri nobiliari, ma di estrema utilità, come la scatola portanei, nella misura in cui il neo aveva una funzione importante, coprendo gli esiti cicatriziali. I visitatori possono attualmente visitare la camera, con gli oggetti strani racchiusi in unico ambiente. La seconda iniziativa ha previsto inizialmente l’esposizione in unico ambiente di manifatture del barone Malvica, adesso invece distribuite all’interno del museo. Devo dire che, grazie a tali iniziative, la situazione in termini di affluenza sta migliorando, sono ottimista, la gente dopo due anni di pandemia deve assolutamente riprendere la normalità e noi, nel nostro piccolo, vogliamo fornire un contributo. Un auspicio soltanto: rivedere presto le scolaresche e poter nuovamente offrire laboratori ai più giovani e percorsi tematici differenziati per età”.

Per gli interessati a una normalità stimolante e rigenerante è possibile contattare Palazzo Mirto e acquisire informazioni sulle svariate e aggiornate attività museali collegandosi la pagina Facebook dedicata.

Angela Ganci

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