Non solo un dovere ma anche un "piacere". ll leader della Lega torna in Sicilia, il 4 marzo, per il processo e per l'occasione, visiterà il capoluogo al voto tra pochi mesi
“Io torno a processo per “sequestro di persona” il 4 marzo a Palermo, per aver difeso i confini del mio Paese. Intanto ne sbarcano a centinaia, ma nessuno fa niente. Paura o incapacità?”. A scriverlo su Twitter è stato Matteo Salvini, annunciando il prossimo appuntamento della vicenda giudiziaria che lo vede imputato nel capoluogo siciliano per il processo Open Arms.
Perché Salvini è a processo, il “caso Open Arms”
I fatti contestati al capo politico del Carroccio al processo di Palermo risalgono all’agosto 2019 quando l’imbarcazione della ong Open Arms rimase per giorni in attesa del permesso di Salvini, allora ministro dell’Interno, per far sbarcare i migranti dopo aver salvato 147 persone nel Mediterraneo.
La prossima udienza
In questa nuova udienza, nell’aula bunker del carcere dell’Ucciardone, verranno sentiti i testimoni richiesti dalla Procura Marc Reig Creus (capitano Open Arms), Dario Caputo (prefetto Agrigento), Rosa Maria Iraci (questore Agrigento), Vincenzo Asaro (direttore sanitario dell’ospedale di Licata), Cristina Camilleri (responsabile del Dipartimento salute mentale di Agrigento), Alessandro Dibenedetto (psicologo Emergency), Katia Valeria Di Natale (medico in servizio presso lo staff Cisom).
Al centro della seconda udienza le condizioni fisiche e psicologiche dei naufraghi a bordo e le condizioni igienico-sanitarie della nave dopo venti giorni di attesa in mare, oltre che le varie fasi giuridiche e operative che caratterizzarono la missione.