Da questa sera, apertura ore 17, al terzo piano del Museo 'San Rocco' a Trapani, alla fine del percorso espositivo che si sviluppa in tre piani, il visitatore incontra uno specchio, opera dell’artista Gianfranco Grosso, al cui interno è disegnato un fiore
L’arte contemporanea interroga sulla pace. Da questa sera, apertura ore 17, al terzo piano del Museo ‘San Rocco’ a Trapani, alla fine del percorso espositivo che si sviluppa in tre piani, il visitatore incontra uno specchio, opera dell’artista Gianfranco Grosso, al cui interno è disegnato un fiore. Una domanda, un appello, una provocazione ai signori della guerra: “Abbiate il coraggio di guardarvi su questo specchio, di raccogliere questo fiore!”. “In realtà i petali sono le lettere della parola Caritas, Amore –spiega il direttore del Museo, don Liborio Palmeri -. L’arte costringe il visitatore a guardare sé stesso nell’amore, non per pietrificarsi come nel mito di Medusa, ma, al contrario, per amare sé stesso e il suo prossimo e con lui edificare la pace”.
L’arte come impegno civile
L’opera è visibile al terzo piano perché fa parte della collezione permanente. Al pianterreno, nell’oratorio, l’opera è introdotta da un pannello che riproduce l’installazione, creazione digitale di Cristina Martinico. I visitatori potranno ritirare una cartolina che riproduce il pannello lasciando un’offerta che sarà devoluta alla Caritas, in questi giorni impegnata in Ucraina e nei paesi limitrofi nell’organizzazione dell’emergenza umanitaria. E lasciare un fiore, un pensiero: l’arte è anche interazione, partecipazione, impegno civile.