Al Bano e il dietrofront su Putin: "Lo ammiravo, non andrò a cantare in Russia" - QdS

Al Bano e il dietrofront su Putin: “Lo ammiravo, non andrò a cantare in Russia”

Al Bano e il dietrofront su Putin: “Lo ammiravo, non andrò a cantare in Russia”

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venerdì 11 Marzo 2022

Il cantante pugliese, molto amato in Russia, si scaglia contro Vladimir Putin: "Ho cambiato idea su di lui, dovrebbe stare attento alla sua vita"

Non avrei mai immaginato un passo del genere da Putin, sono stato un suo grande ammiratore ma non si può mettere in moto una macchina da guerra di quel genere contro i suoi fratelli. Come si fa a non cambiare idea su Putin, dopo quello che ha fatto?“. Così a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, il cantante Al Bano Carrisi, molto amato in Russia, dove si è esibito più volte, precisando che non si esibirà in occasione dei concerti previsti per ottobre in Russia.

“A Putin direi, oggi, ‘fermati finché sei in tempo’ – aggiunge- Lui sta lavorando anche contro se stesso, non sta difendendo niente, agli occhi del mondo sta distruggendo la sua immagine. Non è accettabile vedere quello che sta succedendo in Ucraina, con attacchi anche agli ospedali, carri armati e bambini che muoiono. No, questo non è accettabile”.

“Non si può cantare quando qualcuno viene ucciso”

Ed a proposito dei suoi amici russi, confessa Al Bano: “Un personaggio molto importante mi ha detto una sola parola in italiano, ‘è un macello’. Mi auguro che l’opinione russa possa intervenire su Putin e penso che prima o poi lo faranno. Putin dovrebbe stare attento alla sua vita, proprio da parte di coloro che fino a pochi mesi fa lo hanno idolatrato e servito, questo almeno è il mio pensiero”.

E sulle sanzioni economiche aggiunge Al Bano nell’intervista a Un giorno da pecora: “le sanzioni economiche potranno fare effetto? “Lasciano il tempo che trovano, la Russia è talmente ricca che ne possono fare a meno. Credo che le sanzioni rischiamo di pagarle più noi che loro“.

E a proposito del suo ritorno in Russia a cantare anticipa il noto cantante: “dovevo andare ad ottobre a Mosca e San Pietroburgo. Ma credo ci vorranno minimo due, tre anni prima che le cose si ristabiliscano. E’ stato un mutuo accordo tra me e l’impresario. Se me lo chiedessero ora direi di no, non si può cantare quando qualcuno viene ucciso. in Russia – conclude – c’è un capo che detta legge. E si chiama Vladimir Putin”.

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