Il progetto di Benedetto Mancini, 3 anni per rilanciare il Catania

Benedetto Mancini al QdS: “In tre anni rilanciamo il calcio a Catania”

Benedetto Mancini al QdS: “In tre anni rilanciamo il calcio a Catania”

Gianluca Virgillito  |
martedì 15 Marzo 2022

L'imprenditore: "Il progetto si fonderà anche e soprattutto sui giovani, la costruzione di una scuola calcio e un settore giovanile di prim'ordine. Siamo aperti ad avere con noi sponsor importanti"

Il Tribunale di Catania ha dato oggi comunicazione della ricezione di una proposta irrevocabile d’acquisto per il ramo sportivo del Calcio Catania spa. Un’offerta che porta la firma di Benedetto Mancini, imprenditore romano accostato in passato anche ad altre società e fondatore della F.C. Catania 1946, intervenuto stasera ai microfoni del Quotidiano di Sicilia per raccontarci in esclusiva le emozioni e i progetti futuri. Va ricordato che proprio il Tribunale nella comunicazione accennata sopra ha comunicato di essere in fase di valutazione della documentazione pervenuta.

Quali emozioni si provano a sapere che già dalle prossime ore potrebbe essere il nuovo patron di un club calcistico che rappresenta la città etnea?

“Provo emozioni meravigliose. In questi mesi in cui ho imparato a conoscere la città me ne sono innamorato. Ho apprezzato tutto di Catania, in particolare la passione della gente e l’amore con cui segue la squadra di calcio. Ho osservato anche le loro reazioni nel sapere del mio interessamento e alcuni commenti negativi sono valsi per me da stimolo per andare fino in fondo adempiendo a tutti i requisiti richiesti dal tribunale per partecipare all’asta”.

Quali sono i suoi progetti per rilanciare calcisticamente Catania?

“Logicamente ci sarà tanto da lavorare e ci tengo a sottolineare che il progetto F.C. Catania è di Benedetto Mancini e non ci sono altri soci all’interno della compagine, almeno fino a questo momento, poi in futuro si vedrà. Ovviamente siamo aperti ad avere con noi degli sponsor importanti e che condividano con me il progetto di rilanciare lo sport a Catania e di fare da volano anche a obiettivi di natura sociale. È chiaro che il progetto si fonderà anche e soprattutto sui giovani, quindi sulla costruzione di una scuola calcio e di un settore giovanile di prim’ordine: oggi è impensabile fare calcio senza questa prerogativa. Per poter pensare a un rilancio di un certo tipo occorreranno anni di lavoro. Credo che per almeno 3 anni ci sarà da soffrire tutti insieme, uniti, ma sarà una sofferenza dettata dal fatto di dover costruire una struttura vincente dopo questi anni difficili. Poi naturalmente nello sport non si sa mai, gli obiettivi possono essere raggiunti in maniera sorprendente anche sin da subito”.

Cosa ci dice di Torre del Grifo?

“Torre del Grifo sicuramente è una risorsa importante, vedremo se ci sarà data la possibilità sin da subito di poter usufruire del centro sportivo, anche se poi naturalmente ci saranno delle procedure da seguire e guardo con molto interesse a quella che è la vicenda che riguarda questa struttura”.

In campo la squadra si sta facendo apprezzare

“La squadra sta facendo qualcosa di straordinario: da questo si può partire nella costruzione del mio progetto, perché i ragazzi insieme a mister Baldini hanno fatto davvero molto bene. Posso assicurare che il mio progetto parte da alcune figure di fiducia e si fonderà sulle professionalità notevoli che a maggior ragione in questi anni hanno dato tutto dimostrando un vero attaccamento alla causa”.

Per fare calcio a certi livelli servono molte risorse: non teme questo aspetto?

“Non mi spaventa il fatto che il calcio di oggi sia diventato più complicato dal punto di vista della gestione delle risorse perché ho un progetto di cui sono fermamente convinto, ho i numeri per poterlo realizzare. Quindi non mi preoccupa tanto questo, perché c’è uno studio alle spalle che ci può portare dei buoni frutti e si tratta di un lavoro di programmazione. Il calcio può permettere ancora di fare degli introiti importanti però bisogna saper lavorare su più sfaccettature perché c’è la compagine sportiva e poi ci sono tanti altri elementi da non sottovalutare per la riuscita dei progetti”.

Gianluca Virgillito

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