Le misure contro Omicron? Inutili. Troppo contagiosa. Come e peggio del Morbillo. A dirlo è Andrea Crisanti: "Ma i vaccini aiutano a prevenire le forme più gravi"
Le misure contro Omicron? Inutili. Troppo contagiosa. Come e peggio del Morbillo. A dirlo è Andrea Crisanti. «Se continuiamo con circa 100-150 morti al giorno, arriveremo in un anno a 60.000 decessi,
collocando il Covid come prima causa di morte in Italia». E questi morti «non sono giovani non vaccinati, ma per lo più anziani su cui il vaccino non ha avuto efficacia. Possiamo ridurlo «solo proteggendo i fragili dal contagio».
Il vaccino
Il microbiologo dell’Università di Padova, ad Agorà, su Rai 3 che invita a prevedere «un buono tamponi» per testare chi è a contatto stretto con loro. Il vaccino, ha precisato, «ha diminuito la probabilità che un anziano sviluppasse una forma grave ma permette una copertura contro la trasmissione molto bassa, che dopo tre mesi cala al 30%, anche se prosegue per le complicanze di malattia. Nel frattempo, però, abbiamo un virus che ha un indice di trasmissione altissimo, pari al morbillo, con il quale tutte le misure di distanziamento sociale non funzionano».
I fragili
Questo significa che «bisogna proteggere i fragili dal contagio», perché «i 120-150 morti al giorno non sono no vax ma, nel 95% dei casi, sono fragili e vaccinati, questo significa che l’obiettivo è diminuire le possibilità di contagio di queste persone, innanzitutto facendo la quarta dose. Ma questa non deve
essere un alibi, perché gli immunocompromessi possono non reagire neanche a 7 dosi».
Lo smartworking
Quindi, ha concluso Crisanti, «se un fragile lavora, deve avere lo smartworking e revocarlo per tutti è sbagliato». Se il fragile è un anziano e sta a casa, «si infetta quando parenti e badanti vanno da lui», quindi per incentivare queste persone a testarsi, «bisognerebbe prevedere dei buoni per fare un tampone molecolare»