Palermo, rifiuti tra pericolo sciopero e nuova stangata sulla Tari - QdS

Palermo, rifiuti tra pericolo sciopero e nuova stangata sulla Tari

Palermo, rifiuti tra pericolo sciopero e nuova stangata sulla Tari

martedì 29 Marzo 2022

I sindacati sono in stato di agitazione e soltanto dopo un confronto in Prefettura hanno evitato lo sciopero, almeno per qualche giorno. Intanto si torna a parlare di viaggi dell’immondizia

PALERMO – Non bastava la querelle tra l’Amministrazione comunale e i sindacati della Rap in stato di agitazione. È notizia di questi giorni che la discarica di Bellolampo è di nuovo satura e la società di igiene ambientale potrebbe essere di nuovo costretta a trasportare i rifiuti fuori Palermo. La sesta vasca, infatti, è ormai piena mentre la settima non è ancora pronta, con il rischio di un nuovo aumento della Tari per coprire i costi dei viaggi dell’immondizia verso altre discariche. Una spesa imprevista (e parecchio salata) che dovrebbe aggirarsi intorno al milione di euro al mese.

“Ancora una volta la mancanza di programmazione politica da parte del Governo Musumeci – ha scritto su Facebook il consigliere comunale del M5s Antonino Randazzo – penalizza nettamente i cittadini palermitani. Il riferimento è ai ritardi nella realizzazione della VII vasca di Bellolampo che esula da ogni responsabilità la partecipata Rap. A causa di questo mancato avvio, e in attesa della prossima fruibilità delle vasche III bis e VII, stimata nei prossimi sei mesi, i palermitani rischiano, di fatto, di pagare un aumento dei costi in bolletta non dovuti di circa sei milioni di euro nei prossimi sei mesi”.

“Per questo – ha aggiunto il pentastellato – chiedo un immediato intervento dell’Amministrazione comunale proprio a difesa dei cittadini, valutando anche azioni legali, considerando che il M5s appoggerà pubblicamente ogni iniziativa in materia”.

Ma i grattacapi per la Rap non arrivano soltanto da Bellolampo. Il 3 marzo i sindacati sono entrati in stato di agitazione minacciando lo sciopero e soltanto dopo un vertice in Prefettura di qualche giorno fa hanno concesso una tregua raffreddando la vertenza in attesa di “risposte concrete dal Comune sui temi posti al tavolo prefettizio: ricapitalizzazione, pagamento delle fatture, emendamento sul Pef Tari 2020, delibera di Giunta per il fabbisogno di personale e la transazione tra il Comune e la curatela fallimentare dell’Amia per le vecchie vasche di Bellolampo” hanno detto Riccardo Acquado (Fp Cgil), Vincenzo Traina (Fit Cisl), Francesco Sinopoli (Uiltrasporti) e Agostino Cospolici (Fiadel) dopo l’incontro in Prefettura con l’Amministrazione e l’azienda”.

“Con senso di responsabilità verso la città e la Prefettura – hanno aggiunto – abbiamo dato seguito alla richiesta del Comune e quindi attenderemo quindici giorni (fino al 9 o 10 aprile, nda) affinché si possano concretizzare gli impegni assunti dall’Amministrazione comunale davanti al prefetto Giuseppe Forlani. Nel dettaglio, si tratta della definizione della ricapitalizzazione che, così come dichiarato al tavolo prefettizio dall’assessore Sergio Marino (al Bilancio, nda), sembra essere in dirittura d’arrivo; del pagamento di una parte delle fatture dei circa 55 milioni di crediti che la Rap vanta dal socio unico (il Comune, nda), dell’emendamento del ragioniere generale Paolo Bohuslav Basile sul pagamento dei costi extra, da fare approvare in Consiglio comunale e dell’approvazione della delibera di Giunta sul fabbisogno di personale che consenta subito l’assunzione dei 46 autisti e dei due dirigenti, prima reale risposta ai tanti giovani palermitani in cerca di lavoro”.

I sindacati hanno espresso “soddisfazione per il progetto a valere sul Pnrr, presentato da Rap, per la costruzione di un impianto di digestione anaerobica della frazione organica”. Tuttavia “riteniamo inaccettabile il mancato invio di quelli relativi ai dieci Ccr e all’impianto di valorizzazione della frazione secca, per un valore complessivo di trenta milioni, realizzati dalla Rap. Progetti che l’Amministrazione comunale avrebbe semplicemente dovuto trasmettere tramite la relativa piattaforma informatica del ministero della Transizione Ecologica e che, per ‘problemi tecnici’, come asserito dalla burocrazia comunale, non si è riusciti a inviare”.

Le parti sociali hanno lanciato l’allarme, infine, “sulla transazione tra la curatela fallimentare dell’Amia e il Comune sulle vecchie vasche della discarica, la cui sottoscrizione in tempi rapidi determinerebbe l’utilizzo della III vasca bis di Bellolampo, che sarebbe pronta a ricevere sin da subito centomila tonnellate di rifiuti, e la possibilità del Comune di svincolare circa 45 dei 55 milioni di euro oggi appostati in bilancio per far fronte al debito complessivo nei confronti della curatela”.

“L’auspicio – hanno concluso – è che diversamente da altre occasioni il Comune concretizzi gli impegni assunti, di contro noi concretizzeremo gli impegni assunti con i lavoratori”. Lo sciopero, insomma, non è ancora scongiurato, insieme al rischio di una nuova stangata sulla Tari.

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