Sanità, in Sicilia visite specialistiche in netto calo - QdS

Sanità, in Sicilia visite specialistiche in netto calo

Sanità, in Sicilia visite specialistiche in netto calo

martedì 05 Aprile 2022

I dati Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) si riferiscono al biennio 2019-2020. Per i pazienti non Covid, nell’Isola si registra una diminuzione anche dei ricoveri: -19,2%

PALERMO – Il fenomeno della sospensione/rimando delle prestazioni sanitarie ordinarie per i pazienti non-Covid, che si sono accumulate nei due anni della pandemia, ha interessato il 40% circa della popolazione inserita nelle liste di attesa, ma con punte che sono arrivate sino al 70% per quanto riguarda gli interventi programmati e, quindi, rimandati. La diminuzione percentuale delle prestazioni specialistiche e dei ricoveri ospedalieri tra gennaio-settembre 2019 e gennaio-settembre 2020 in Sicilia si attesta al -31,4%, la media italiana al -30,3.

Lo afferma l’Aiop, l’Associazione italiana ospedalità privata, che ha presentato nei giorni scorsi il 19° Rapporto sull’attività ospedaliera in Italia “Ospedali&Salute”, realizzato in collaborazione con Ermeneia – Studi & Strategie di Sistema.

“Ci troviamo in una situazione molto impegnativa, che richiede di presidiare lo straordinario e contemporaneamente di riconsiderare l’ordinario”, si legge nel rapporto, che ha esaminato ed elaborato statistiche inerenti i pazienti contagiati (che a volte hanno attraversato il cosiddetto periodo di long Covid generando una “coda” di domanda inevasa di prestazioni ordinarie), e ha approfondito, come puntualizzato, il fenomeno della sospensione/rimando delle prestazioni sanitarie ordinarie per i pazienti non-Covid.

In questi due anni, l’impegno delle strutture sanitarie è stato eccezionale. Un ruolo importante nel contrasto alla malattia è stato in questo ambito quello delle strutture appartenenti all’Aiop, oltre ad alcuni altri istituti di diritto privato, che hanno messo a disposizione, nei momenti più drammatici, un numero rilevante di posti letto per i pazienti Covid: quasi 1.000 per terapie intensive e sub-intensive e 9.400 per acuti e post-acuti.

Torniamo alla diminuzione delle prestazioni specialistiche tra gennaio-settembre 2019 e gennaio-settembre 2020 e dei ricoveri ospedalieri tra l’anno 2019 e l’anno 2020 ed esaminiamo l’andamento per regione partendo dai numeri più alti: Basilicata -67,7%, Valle d’Aosta -51,9%,Provincia autonoma di Bolzano -48,8%. Le diminuzioni meno accentuate: Toscana 24,2%, Puglia 25,6%, Friuli Venezia Giulia -26,9%. La Sicilia, come riportato in apertura, registra il -31,4%. La diminuzione percentuale dei ricoveri ospedalieri fa emergere i seguenti dati: Calabria -30,6%, Puglia -28,1%, Basilicata 27,1%. Diminuzioni meno accentuate: Veneto 15,2%, Provincia autonoma di Bolzano, Emilia Romagna, Abruzzo -18,3%, Sicilia -19,2%; media Italia -21%.

Contrazione dei ricovery ordinari e in day hospital

Emerge una netta accentuazione della contrazione dei Ricoveri ordinari e in day hospital nei 7 anni precedenti l’indagine, visto che essi hanno subito una riduzione media nazionale pari al 6,2% che però comprende una contrazione del -15,2% in quelle del Mezzogiorno ma con addirittura un -30,7% per la Puglia e con valori superiori al -20% in tre Aziende Ospedaliere della Sicilia. Gli andamenti di cui sopra risultano peraltro coerenti con la spinta verso una de-ospedalizzazione pronunciata che ha caratterizzato l’ultimo decennio, salvo generare una mobilità sanitaria significativa tra Regioni del Sud e Regioni del Nord. Ma il decremento medio complessivo del -6,2% dei Ricoveri ordinari e in day hospital nel periodo 2013-2019 diventa addirittura del -18,5% in un solo anno (tra il 2019 e il 2020) a causa del blocco/rimando delle prestazioni ordinarie per i pazienti non-Covid.

Sovra-andamento degli acquisti di beni rispetto ai ricoveri

Altra analisi interessante riguarda il sovra-andamento degli Acquisti di Beni rispetto all’andamento dei Ricoveri. Tale confronto evidenzia uno sbilanciamento molto pronunciato: per gli anni 2013-2019 risulta essere pari a 36,3 punti percentuali in media a livello nazionale e a 44,1 punti percentuali in più per il Mezzogiorno ma con punte ancora più elevate per Calabria e Sicilia. Nella nostra Isola si registra uno Sbilancio teorico in punti percentuali tra Costi per Acquisto di Beni e Ricoveri pari al 53,2%; record italiano.

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