Turismo russo azzerato, così la Sicilia perde 40 milioni di euro - QdS

Turismo russo azzerato, così la Sicilia perde 40 milioni di euro

Turismo russo azzerato, così la Sicilia perde 40 milioni di euro

Dario Raffaele  |
venerdì 15 Aprile 2022

A lanciare l'allarme è l'Istat, secondo cui ci sarà "un inevitabile azzeramento" della domanda russa e ciò "avrà un importante impatto sui ricavi" del settore.

Dopo la pandemia, che per due anni ha quasi bloccato il turismo in Italia, ora anche la guerra in Ucraina diventa una minaccia per il comparto.

A lanciare l’allarme è l’Istat, secondo cui ci sarà “un inevitabile azzeramento” della domanda russa (in seguito alle sanzioni per la guerra) e ciò “avrà un importante impatto sui ricavi” del settore.

Il “valore” dei turisti russi secondo l’Istat

Per l’Istituto nazionale di statistica infatti “i turisti russi sono da tempo tra quelli con la maggiore capacità di spesa (145 euro di spesa pro-capite giornaliera nel 2018, al quarto posto dopo giapponesi, cinesi e canadesi) e tra quelli più inclini a privilegiare le strutture alberghiere di lusso (più del 40% delle presenze dei russi nel 2019 erano registrate in questa tipologia di struttura).

Quanto incide il turismo russo in Sicilia

Anche la Sicilia subirà inevitabilmente il ridimensionamento del turismo russo. Nonostante le vacanze in Sicilia restino ambite da molti, saranno off limits per gli ex Unione sovietica.

Se nel 2020 (in piena pandemia) i turisti russi in Sicilia furono solo 4.540 (per 11.874 pernottamenti), nel 2019 (ultimo anno pre-pandemia e realistico termine di paragone per la stagione turistica in corso) gli arrivi furono 60.272 per 273.195 pernottamenti (fonte: Osservatorio turistico della Regione siciliana).

I russi, con maggiore capacità di spesa, sono anche i turisti che si fermano di più nella nostra Isola di 4 giorni e mezzo.

Considerando la spesa giornaliera dei russi di 145 euro, la Sicilia perderebbe quasi 40 milioni di euro di fatturato.

Una boccata d’ossigeno dalla Pasqua

La Pasqua intanto si sta rivelando una vera e propria boccata d’ossigeno per le città d’arte italiane. Dopo i risultati mediocri registrati nei mesi invernali e nonostante il periodo di forte incertezza dovuto al conflitto in Ucraina, il turismo torna a sorridere. A guidare la ripresa sono proprio quelle città d’arte che più di tutti hanno pagato, sia in termini di presenze e che di spesa, gli effetti della pandemia. In Sicilia è boom di turisti a Siracusa, ma anche Palermo e Catania fanno registrare un andamento positivo e tanti arrivi nei rispettivi aeroporti.

Le previsioni di Assoturismo

La situazione per le imprese del turismo resta critica e complessa. Tuttavia – commenta Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti – la Pasqua 2022 potrebbe rivelarsi un momento di svolta per il settore anche se purtroppo la ripresa non sta avvenendo con la stessa forza in tutto il Paese: le località montane, le regioni del mezzogiorno e le isole soffrono ancora. Insomma, è il momento della verità per le imprese della filiera turistica che, dopo un lungo periodo di start & stop, sperano di agganciare finalmente una piena ripresa, anche per fronteggiare l’aumento dei costi energetici che sta erodendo i margini”.

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