Altro colpo di scena nel centrodestra palermitano nella corsa al sindaco di Palermo. Dagli ultimi rumors sembrerebbe tutto fatto per un nome solo, quello di Roberto Lagalla
Altro colpo di scena nel centrodestra palermitano nella corsa al sindaco di Palermo. Dagli ultimi rumors sembrerebbe tutto fatto per un nome solo, quello di Roberto Lagalla, dopo il caos di sabato.
Decisivo sarebbe stato il ritiro di uno dei candidati della primissima ora, Totò Lentini, che ha trovato, dopo le ripetute smentite nei giorni scorsi, un accordo il leader siciliano di Forza Italia, Gianfranco Miccichè, in quello che qualcuno ha chiamato il “patto delle stigghiola“.
Quello che è certo che è ieri è stato un Primo maggio di lavoro per il centrodestra. Dopo la fumata nera sulla candidatura unitaria di Roberto Lagalla, Miccichè e gli attuali alleati (insieme a Forza Italia ci sono Lega, Noi per l’Italia, Mna e Noi di Centro) hanno avuto interlocuzioni telefoniche che sembravano allontanare un possibile avvicinamento all’ex rettore. Miccichè sembrava avere chiuso, poi il cambio di rotta.
Il dietrofront di Lentini
E proprio ieri Lentini aveva rilasciato dichiarazioni che apparentemente erano l’opposto a quelle di un accordo.
“Leggo dichiarazioni di Forza Italia per un coinvolgimento delle mie liste e del mio programma nella coalizione a sostegno del candidato sindaco di Palermo Francesco Cascio. Resto sorpreso in quanto non riesco a comprendere quale possa essere il ruolo di prestigio che si possa attribuire a me e alle mie liste giacchè esiste già un ticket Cascio-Samonà, aveva detto il candidato autonomista, leader di Alleanza Palermo e Palermo città europea”.
“Ho l’impressione – aggiunge – che si sia creato uno stato di confusione o un corto circuito. Il mio auspicio resta quello di un centrodestra unito che metta al centro la valenza del mio programma e delle liste che sostengono la mia candidatura nell’esclusivo interesse della città e dei palermitani. Vado avanti, quando si conoscerà il risultato delle urne del 12 giugno sapremo chi ha vinto questa sorta di primarie del centrodestra che si sta presentando con più candidati”.
Parole che sono arrivate dopo che il Mna, il partito di Lentini, aveva comunque deciso di appoggiare un altro candidato. Nelle ultime ore, forse nel corso della mattinata, la svolta. Cosa ha fatto cambiare idea? Probabilmente una promessa, o quantomeno un’ambizione, dello stesso Lentini di puntare ad essere il vicesindaco.
Mattinata di colloqui
I colloqui hanno riguardato i sostenitori dei tre candidati che fino a questo momento erano in campo: Roberto Lagalla, Francesco Cascio e Totò Lentini; quest’ultimo sabato scorso ha preso parte alla
riunione a Palazzo Reale con Gianfranco Miccichè (Fi), Saverio Romano (Ncl), Roberto Di Mauro (Mna) e Nino Minardo (collegato al telefono).
Di fronte a un accordo definitivo e chiaro e a un programma condiviso per la città, Lentini avrebbe rivalutato la propria posizione ma serviva un passo decisivo da parte degli altri due: Francesco
Cascio e Roberto Lagalla, che è arrivato.