Stagione balneare, al via a Trapani tra ritardi e divieti - QdS

Stagione balneare, al via a Trapani tra ritardi e divieti

Stagione balneare, al via a Trapani tra ritardi e divieti

Claudia Marchetti  |
martedì 10 Maggio 2022

Ritardi nel "Piano Spiagge" per la stagione balneare 2022 a Trapani e provincia. Solo Castellammare ha emanato un’ordinanza. CIFA sollecita i comuni.

L’estate è alle porte e c’è chi si appresta ad affrontare la stagione balneare a Trapani con i migliori propositi. Cartelloni estivi già avviati in pochi comuni del Trapanese, come Castellammare del Golfo e San Vito Lo Capo, a maggiore vocazione turistica, e bandi comunali da espletare per la pulizia e vigilanza delle spiagge. Ma dove potranno andare al mare i cittadini e i visitatori in provincia di Trapani?

La gran parte dei comuni trapanesi è indietro, molto indietro rispetto a Catania o Agrigento, che hanno già emanato le relative ordinanze di sicurezza balneare.

Quali sono le coste frequentate dai bagnanti? Quali le acque riservate alla balneazione? E dove si trovano i corridoi di lancio e atterraggio? Dove poter usufruire di spiagge libere o attrezzate? Dove poter uscire in barca o praticare kitesurf?

Castellammare del Golfo, ordinanza e divieti di balneazione

Al momento sembra che solo Castellammare sia pronta per dare una risposta a queste domande. Il Comune, guidato da Nicolò Rizzo, ha emanato l’ordinanza sindacale n.16 del 22 aprile 2022, in cui viene regolamentata la balneazione specificando anche le zone vietate, cioè quelle in cui non è possibile fare il bagno per tutta una serie di motivi: la zona del depuratore per 200 m., in quanto interessata a immissioni, così come il fiume San Bartolomeo (dove mesi fa è crollato il ponte) per un tratto lungo 200 m.

Per motivi di sicurezza, interdetta anche l’area di Guidaloca (circa 90 metri di arenile) sino alla prima scaletta di accesso sullo stesso lato di levante, nonché l’ulteriore porzione di arenile a partire dalla stessa scaletta ed estesa per un fronte di 40 m. circa e della profondità di 10. Quest’ultima si sviluppa fino alla successiva scaletta di accesso posta in direzione di ponente. Per motivi di sicurezza, anche nella spiaggetta sottostante il costone roccioso prospiciente la SS 187 e il tratto di costa della Tonnara di Scopello saranno interdetti.

I ritardi e i problemi del “Piano Spiagge” nel Trapanese

Trapani CIFA Italia aveva chiesto giorni fa alle 24 amministrazioni pubbliche di conoscere lo stato dell’arte circa l’attuazione del “Piano Spiagge” per la stagione balneare 2022, visti i ritardi. E, soprattutto, aveva chiesto di conoscere i dettagli riguardanti la fruizione degli arenili, il sistema di viabilità per l’accesso, l’attivazione delle regole condivise riguardante il passeggio e la sosta sugli arenili, le disposizione di controlli ordinari e straordinari, di vigilanza diurna e notturna nelle spiagge, se sia prevista un’adeguata cartellonistica o il divieto di grigliate e bivacchi notturni.

Di questi argomenti, anche in vista dell’inizio prossimo della stagione balneare a Trapani e provincia, si è occupata Legambiente. Il Circolo Marsala-Petrosino, ad esempio, anche quest’anno si batterà per evitare il continuo assembramento di persone e camper nella Riserva Orientata delle Isole dello Stagnone, luogo turistico mondiale per eccellenza con i suoi mulini e i suoi tramonti. Il Circolo, infatti, ha chiesto agli enti preposti in base alle relative competenze (Comune e Libero Consorzio trapanese) una più adeguata regolamentazione delle scuole di kitesurf nella laguna. Altro tema annoso è quello delle bocche nord dello Stagnone e per le quali Legambiente ha chiesto che vengano liberate per garantire una maggiore ossigenazione delle acque.

Inciviltà, erosione costiera e altro: indagini di Legambiente

Un altro “cavallo di battaglia” di Legambiente è Capo Feto. “Il litorale tra Mazara del Vallo e Petrosino è in stato di abbandono, urge istituire una riserva”, afferma Giuseppe Marino, presidente del locale Circolo. “C’è un parcheggio selvaggio e abbiamo chiesto al Comune di Mazara di bloccare gli accessi e di far accedere solo a piedi. C’era anche un progetto negli anni Novanta per sistemare l’area, ma con l’andare del tempo è stato bloccato da costi in aumento e burocrazia. Ci stiamo battendo perché Capo Feto diventi una Riserva Naturale e si possa collegare così al Parco Nazionale delle Isole Trapanesi, un progetto a cui stiamo lavorando. Tutti i 14 sindaci dei comuni costieri della provincia hanno firmato, ma ci saranno ulteriori passaggi da rispettare”.

Nelle varie indagini effettuate nei lidi del Marsalese, inoltre, Legambiente ha verificato che nel periodo invernale l’erosione costiera è costante: “Bisognerebbe regolamentare l’accesso alle spiagge e realizzare finalmente la pista ciclabile verso i lidi – specifica ancora Marino -, più che altro per evitare la pressione dei veicoli nella zona. Vogliamo un turismo più sostenibile”. 

Regole per la balneazione: servono miglioramenti

Per quanto riguarda la costa petrosilena, questa da anni viene “presa d’assalto” dalle tartarughe marine, che tra Biscione e Torrazza depositano le uova. Lì si trovano i litorali da tutelare maggiormente e per questo Legambiente sta portando avanti una campagna di sensibilizzazione nelle scuole del territorio al fine di causare meno danni possibili alle tartarughe. 

Infine, se in Sicilia il mare più pulito è quello ragusano, dove il divieto di fare il bagno vige solo su 550 metri, a Trapani dovrebbe estendersi per 890 metri. Bisogna quindi attivarsi prima possibile per attuare una migliore regolamentazione a tutela delle spiagge e del mare. 

Claudia Marchetti

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