Forum “Verso Sud”: il Mediterraneo al centro delle sfide del nostro tempo. A Sorrento due giorni per “ripensare” lo sviluppo del Mezzogiorno
SORRENTO (NA) – “Il Mediterraneo Allargato è sempre più una regione strategica a livello globale, qui dovranno trovare sintesi i principali trend e le più importanti sfide del nostro tempo”. È questo il messaggio chiave che emerge dal Libro Bianco presentato durante la prima edizione del Forum “Verso Sud” – La strategia europea per una nuova stagione geopolitica, economica e socio-culturale del Mediterraneo” – che si è tenuto il 13 e 14 maggio a Sorrento (Villa Zagara) e che è stato organizzato dalla ministra per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna e The European House – Ambrosetti.
Su impulso della ministra Carfagna, Ambrosetti ha realizzato una analisi socioeconomica con l’obiettivo di inquadrare il Sud Italia nella regione di riferimento del Mediterraneo valutandone la attrattività e la competitività. E lo ha fatto comparando il Sud Italia con i Paesi del Mediterraneo di tre aree (sponda Nord del Mediterraneo, sponda Sud e Mediterraneo Allargato) lungo 4 linee di analisi: economica, sociale, energetica e della innovazione. Esaminati 42 paesi e 20 regioni su un orizzonte temporale di 10 anni. Il Sud Italia si posiziona sesto in economia, settimo nel sociale, terzo nel settore energetico e nono nel dominio innovazione.
Valerio De Molli: “Il Sud come motore del Mediterraneo”
Il Ceo di The European House – Ambrosetti Valerio De Molli si è detto orgoglioso del cammino intrapreso: “Il Forum ‘Verso Sud’ dimostra che ci sono grandi spazi di crescita per il Meridione, in settori e ambiti che impattano molto sulla resilienza del nostro Paese (energia, economia del mare, ricerca di frontiera per affrontare l’urgenza del cambiamento climatico, ecc.). Chiediamo un’alleanza tra tutte le forze politiche, le imprese, i protagonisti della formazione – ha aggiunto De Molli – affinché il nostro Sud possa affermarsi come motore del Mediterraneo, a beneficio di tutta l’Europa”.
Mara Carfagna ha parlato di cambiamenti epocali
La ministra per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, ha parlato di cambiamenti epocali: “A Sorrento non abbiamo portato il solito ‘libro dei sogni’ del Sud, ma una visione progettuale già incardinata e sostenuta da colossali investimenti europei, che da qui a cinque anni cambierà radicalmente il Mezzogiorno italiano – ha detto Carfagna – forse non tutti se ne sono ancora resi conto ma, il Pnrr è il più grande strumento di politica industriale attivato negli ultimi decenni. Mette a valore le potenzialità ben descritte dal Libro Bianco e avvia il processo per qualificare l’Italia e il suo Sud nella direzione che indichiamo: polo della trasformazione e distribuzione dell’agroalimentare; hub logistico e energetico del Mediterraneo, centro di innovazione tecnologica e scientifica, luogo attrattore di turismo e nuovi residenti, ponte necessario tra l’Europa e il continente più giovane e promettente, l’Africa”.
Nel complesso, la classifica restituisce un’immagine più attrattiva del Sud Italia di quella generalmente conosciuta e diffusa, perché è stato messo a confronto con i Paesi della zona del Mediterraneo piuttosto che con i Paesi dell’Unione europea.
Nello Musumeci: “Definire una politica del e nel Mediterraneo”
Tra i numerosi ospiti, il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci: “Nord e Sud hanno interessi diversi, inutile negarlo – ha chiosato il governatore -. Il Nord guarda molto più ai mercati europei, anche per una questione di vicinanza fisica, il Sud guarda al Mediterraneo, che non è un problema, ma diventa sempre più una risorsa. Finora forse c’è stata troppa distrazione verso una seria politica che possa fare del Mezzogiorno d’Italia il naturale pontile verso il continente africano e verso il vicino e Medio Oriente. Ecco perché sono convinto che l’appuntamento di Sorrento costituisca il primo concreto passo affinché ci si confronti non soltanto fra le Regioni ma fra Regioni e Governo centrale per definire una politica del e nel Mediterraneo e, all’interno di questa strategia, il ruolo che ogni Regione deve ricoprire. In Sicilia – ha proseguito Musumeci – lavoriamo per essere la base logistica naturale, la Sicilia non vuole più essere una marginalità rispetto al continente europeo, vuole essere una straordinaria risorsa, una straordinaria opportunità, e in questo senso abbiamo lavorato e continuiamo a lavorare”, ha aggiunto Musumeci.
Servono infrastrutture strategiche
Perché la perifericità diventi centralità servono infrastrutture strategiche che non sono di competenza regionale. Tutto questo sarebbe impossibile senza il ponte sullo stretto, le merci che devono fermarsi davanti a tre chilometri e attendere un’ora prima di attraversare, è impensabile. Un corridoio transazionale senza un collegamento stabile sullo Stretto? – conclude Musumeci -. Siamo diventati una barzelletta, dobbiamo sapere se c’è la volontà politica del governo Draghi di preparare questa infrastruttura. Io temo, però, che il governo centrale subisca forti pressioni da lobby economiche del nord Italia”.