Siracusa a rischio la costa: la proposta di Erlend Oye: "Un milione per la Pillirina" - QdS

Siracusa a rischio la costa: la proposta di Erlend Oye: “Un milione per la Pillirina”

Siracusa a rischio la costa: la proposta di Erlend Oye: “Un milione per la Pillirina”

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martedì 24 Maggio 2022

Dopo l'offerta del cantante è arrivata la risposta dal marchese Emanuele Di Gresy: "Mio caro, sei fuori strada. Incontriamoci”

Basterà 1 milione di euro? So che è poco, ma è tutto ciò che ho. Non portarci via Pillirina”. Si legge questo e molto altro dalla “proposta indecente” formulata dal cantante Erlend Oye, musicista dello storico duo norvegese “Kings of Convenience” poi con “The Whitest Boy Alive” e “La Comitiva”. Da anni ormai, vive a Siracusa, innamorato dei suoi luoghi suggestivi, tra questi la “Pillirina”.

La Pillirina è un’area privata?

La risposta è si. L’acquisto, che risale al 1982 – come si legge su Siracusanews -“è stato operato nei confronti del Demanio dello Stato e quindi riguarda anche la spiaggia. Inoltre, nell’accordo era evidenziato come sul terreno in questione esistessero già all’epoca fabbricati con vincoli archeologici e nell’atto è presente il divieto di realizzare interventi compromettenti della natura dei luoghi. La decisione di sdemanializzare venne presa dalla direzione generale del Demanio del Ministero delle Finanze. La società che acquistò i 527.570 mq di terreni tra il 2008 e il 2010 chiese di realizzare un piano di lottizzazione allegandone il progetto. Da quel punto in poi è stato stabilito che il passaggio a piedi deve essere comunque consentito”.

Vietato l’ingresso alla spiaggia

E invece, la società privata Elemata, proprietaria dei terreni su cui doveva sorgere un resort, oggetto di non poche polemiche, nei giorni scorsi ha recintato la proprietà e chiuso l’accesso. Con tanto di security che limita il passaggio.

La risposta degli ambientalisti e di tutte le associazione è un chiaro “no”, tanto che nei prossimi giorni si terrà una manifestazione alla Pillirina.

Il post di Erlend Oye su Instagram

“Oggi all’ingresso della zona Pillirina c’era quest’uomo che mi diceva che non potevo entrare. Che i proprietari della terra hanno vinto tutte le cause necessarie per vincere nei tribunali italiani e che ora questa terra e il mare accanto sono vietati al pubblico. E che ieri è venuta la polizia a dare multe alle persone che erano lì. Questa zona è di uso pubblico da almeno 50 anni.

Quando sono venuto a Siracusa per la prima volta nel 2008, il secondo giorno sono stato portato qui. Ed è stato il mix tra la bellezza del centro storico, con la zona balneare selvaggia e libera della Pillirina così vicina, che mi ha attirato a Siracusa e che mi ha fatto comprare casa qui e trasferirmi qui nel 2012.

La Pillirina non ha bisogno di alcuna “riqualificazione”. È perfetto così com’è. Scogliere che anno dopo anno si erodono nel mare. Case che offrono un’idea di insediamenti passati e reliquie della seconda guerra mondiale, che raccontano la storia nel suo modo sottile. Nei ventosi mesi primaverili, qui possiamo trovare una spiaggia riparata dal vento e fingere che sia già estate.

Signor Gresy, se legge questo, per favore cambi idea. Posso vendere la mia casa a Bergen e magari riuscire a pagare i costi che hai avuto in tutto questo tempo cercando di procurarti i permessi di cui avevi bisogno”.

E arriva la risposta “per le rime” da Emanuele Di Gresy

Non è tardata ad arrivare la risposta, tra le centinaia di commenti al post di Erlen Oye, del diretto interessato, il proprietario dei terreni, il marchese Emanuele Di Gresy.

“You want us to get along please do not expect me to wrap it up and keep it there the observation I am doing could easily be understood as cynical demeanour but one of us misread…!” Risponde per le rime, quelle della canzone dei Kings Of Convinience di cui Erlend è membro. “Sei male informato, anzi proprio fuori strada. Nessuna delle cose che descrivi, lasciatelo dire, esagerando o forse solo abbagliato dal sole, corrisponde al vero! Mi spiace che nelle tue visite ai luoghi, nessuno ti abbia mai spiegato bene che differenza passi tra proprietà pubblica e privata. Si tratta di un principio semplicissimo, in uso anche nella tua Norvegia, anche quando un’area di proprietà ricade all’interno di una riserva.

L’esproprio o la vendita sono altro – spiega -, quello proletario è altra cosa ancora che da anni tenta Legambiente insieme ad altri. Caro Erlend, ormai di adozione sei siciliano e sono sicuro che il principio possa esserti spiegato con semplicità anche dai tuoi amici di chitarra che certamente avranno la pazienza di indicarti quali e quante differenze occorrono.

La tua offerta è commovente – ancora il marchese Di Gresy -, esprimi grande sensibilità, esattamente come nella tua opera artistica e ne sono affascinato, lo confesso ma debbo declinare, anche perché ne sono serviti oltre quindici milioni.

Nessuna speculazione

Voglio però rassicurarti che il nostro partner è di primissimo piano, Six Senses che in tutto il mondo è ampiamente riconosciuto, apprezzato e ben voluto, per la estrema sensibilità ambientale oltre che per le buone pratiche, evidentemente sconosciute ai finti ambientalisti siracusani.

Nessuna speculazione, nessun diritto violato, nessuna volontà di abbruttire quello che natura e storia hanno regalato a questa terra meravigliosa, solo valorizzazione intelligente e compatibile – conclude De Gresy -. Avrò piacere conoscerti e se ne avrai voglia, mostrarti e dimostrarti quanto ci sta a cuore valorizzare veramente nell’interesse di tutti e perché non si disperda quanto c’è di veramente bello e unico”.

Fabio Granata: “Subito la Riserva Terrestre alla Pillirina. Siamo Siracusa, altro che Portofino”

“Subito la riserva e nel frattempo si garantisca il libero accesso al mare ai Cittadini” Con queste parole L’attuale Assessore alla Cultura della Città di Siracusa e che nel 2000, da Assessore Regionale ai BB.CC. appose il vincolo archeologico bloccando l’insediamento dell’impianto di Tonnicoltura e aprendo la strada alla Istituzione dell’Area Marina Protetta.

“Voglio intanto ribadire che noi siamo Siracusa – prosegue Granata -, con tutto ciò che di grande rappresenta, e non abbiamo alcuna volontà e tantomeno interesse a trasformarci in Portofino o in qualcosa di simile. Noi siamo una delle più grandi testimonianze di cosa significhi stratificazione storica, culturale, archeologica, artistica, architettonica e ambientale. Per questo dobbiamo mettere subito la parola fine a piccole e grandi prepotenze, nate da frustrazione.

Bisogna quindi insediare immediatamente – ancora l’assessore – la Riserva Terrestre del Plemmirio alla quale stiamo lavorando da mesi insieme al Libero Consorzio del Plemmirio che, come ottimo gestore dell’area Marina protetta, può diventarne direttamente responsabile insieme all’Amministrazione della Città di Siracusa e a costo zero per la Regione. Il Presidente Musumeci e l’Assessorato al Territorio siano coerenti con i loro tanti proclami sulla valorizzazione del Patrimonio Ambientale e non temporeggino su scelte volute da una intera Città.

Ma in attesa che la Regione istituisca la Riserva terrestre, chiediamo l’applicazione e l’osservanza delle leggi vigenti sul libero accesso alle aree demaniali e marine per evitare piccole e grandi prepotenze e invitiamo la Capitaneria di Porto e le forze di Polizia a garantire i diritti dei cittadini.

Siracusa non abbandona il sogno di Enzo Maiorca – conclude – giù le mani dalla Pillirina, Prua al Mare”.

La passeggiata al tramonto per la Pillirina

Legambiente, Natura Sicula, Lipu, Wwf, Arci, Slow Food Siracusa, Club Alpino Italiano Siracusa, Rifiuti Zero. Tutte le associazioni ambientaliste e non, liberi cittadini siracusani, marceranno sabato prossimo 28 maggio, dalle ore 17, dalla Cala della Pillirina, per attraversare interamente l’ex feudo S. Lucia, l’aria costiera del demanio comunale, fino a giungere a Punta Tavola. Tutto questo- scrivono in una nota di Legambiente Siracusa – per chiedere l’istituzione immediata della riserva naturale orientata “Capo Murro di Porco e Penisola della Maddalena”.

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