Palermo, confiscati beni per 20 milioni al "re dei surgelati" Vetrano

Palermo, Dia confisca beni per 20 milioni al “re dei surgelati”

Palermo, Dia confisca beni per 20 milioni al “re dei surgelati”

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venerdì 17 Giugno 2022

Dalle indagini, sarebbe emersa "la contiguità ad elementi di spicco di Cosa nostra", con una scalata imprenditoriale "inserita all’interno di una commistione di interessi tra mafia e impresa"

Beni per un valore complessivo stimato di oltre 20 milioni di euro sono stati confiscati dalla Direzione investigativa antimafia a un imprenditore palermitano 51enne, attivo nel settore del commercio di prodotti ittici surgelati.

Il provvedimento, emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, è divenuto definitivo dopo il rigetto, da parte della Corte di appello di Palermo, del ricorso avanzato dal 51enne.

L’imprenditore vicino alla mafia

Il patrimonio dell’imprenditore era già stato sottoposto a sequestro tra il 2013 e il 2014, su proposta del direttore della Dia, e oggetto di successiva confisca nel 2019.

Dalle indagini, infatti, sarebbe emersa “la contiguità ad elementi di spicco di Cosa nostra”, con una scalata imprenditoriale “inserita all’interno di una commistione di interessi tra mafia e impresa”.

I collaboratori di giustizia

Diversi collaboratori di giustizia, inoltre, hanno confermato che “le attività imprenditoriali erano state realizzate grazie all’appoggio e al sostegno di Cosa nostra, in cambio di una quota da versare periodicamente o dell’eventuale disponibilità ad assumere personale”.

L’imprenditore sarebbe così riuscito negli anni ad accumulare un ingente patrimonio immobiliare e aziendale, incrementato da finanziamenti erogati dal Fondo europeo per la pesca in Sicilia, a cui è riuscito ad accedere, e da “una persistente condotta elusiva degli adempimenti fiscali connessi alla propria attività commerciale”, spiegano gli investigatori.

L’impero di Vetrano sequestrato

Passano così al patrimonio dello Stato l’intero capitale sociale e il compendio aziendale di 5 società di capitali, attive nel settore della commercializzazione di prodotti ittici e in quello immobiliare; 13 tra appartamenti, magazzini e terreni a Palermo, Carini (Palermo), Trabia (Palermo), Marsala (Trapani) e Sciacca (Agrigento); il corrispettivo delle vendite di un immobile, due imbarcazioni e un’auto; libretti nominativi, conti correnti bancari, depositi a risparmio, investimenti assicurativi e rapporti finanziari per un valore complessivo stimato in oltre 20 milioni di euro.

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