Messina, dopo il “No” per Montemare nuove Municipalità in arrivo - QdS

Messina, dopo il “No” per Montemare nuove Municipalità in arrivo

Messina, dopo il “No” per Montemare nuove Municipalità in arrivo

sabato 18 Giugno 2022

Le parole del neo sindaco Basile in esclusiva al QdS: “Opereremo per dare risposta a un taglio dei quartieri che forse è stato eccessivo”. Si lavora già per la costituzione di una VII Circoscrizione

MESSINA – La maggioranza dei votanti coinvolti ha detto “No” al tentativo di creare un comune autonomo nelle dodici frazioni della fascia tirrenica che ricadevano nei territori della XII e XIII Circoscrizione. “Il ‘No’ – ha dichiarato in esclusiva al QdS il neo sindaco Federico Basile – scaturisce dall’esigenza di mantenere il comune nella sua interezza, per dare risposte complessive a tutto il territorio e avere più forza. Quindi opereremo immediatamente per la costituzione di una VII Municipalità, per dare risposta a un taglio che forse è stato eccessivo dai quattordici quartieri poi divenuti sei”.

“Nel programma elettorale – ha aggiunto Basile – lo abbiamo ribadito e lo confermo: creeremo le vere Municipalità, dotandole di poteri forti che non siamo solo quelli amministrativi ed economici, ma anche di gestione e programmazione in modo che la Municipalità diventi un piccolo centro di riferimento per tutti i cittadini che avranno quindi la possibilità di rapportarsi direttamente con le istituzioni del proprio territorio di appartenenza”.

Un deciso cambio di passo rispetto al programma del 2018 presentato da Cateno De Luca che avrebbe voluto l’abolizione delle Circoscrizioni e la nascita di Comitati civici, tanto che allora non presentò nessuna lista per le Municipalità; in questa tornata elettorale, invece, Basile e il suo staff ne hanno predisposte ben venti, assicurandosi una rappresentanza con il simbolo di Sicilia Vera anche lì dove i cittadini chiedono più vicinanza alle istituzioni attraverso la concretizzazione del decentramento.

Basile ha chiaramente fatto riferimento a una VII Municipalità, ma ci potrebbe essere la richiesta anche per una VIII, perché le istanze della parte a Nord di Messina sono simili a quelle che l’estrema parte a Sud della città avanza da tempo.

Il referendum per Montemare era stato ottenuto dopo anni di lavoro e impegno da un Comitato di cittadini stanchi di essere inascoltati e spesso senza servizi essenziali. Un sentimento di insoddisfazione, nato a partire dal 2005, quando fu ridotto il numero delle Circoscrizioni, che negli anni ha fatto maturare un’esigenza sempre più forte di autonomia.

Alla base di tutto c’è il fallimento di un decentramento amministrativo tanto evocato ma mai realizzato, su cui si sono confrontati anche i candidati a sindaco prendendo una posizione di contrarietà rispetto al progetto di un nuovo Comune, con qualche distinguo di Luigi Sturniolo. Tutti comunque concordavano sulla necessità di affrontare in maniera risolutiva il tema, proponendo una inversione di tendenza rispetto a questi ultimi anni in cui ha prevalso un accentramento amministrativo che ha tagliato fuori le Municipalità anche da quelle funzioni gestionali minime che avevano conservato.

Evidente la delusione dei rappresentanti del Comitato promotore Montemare Comune: “Preso atto della volontà popolare – hanno scritto – riteniamo necessario evidenziare il condizionamento del risultato referendario causato dalla concomitanza con le elezioni amministrative, come già denunciato in precedenza. Faremo le nostre valutazioni nei prossimi giorni”.

Era stato fatto anche un ricorso al Tar per dividere la consultazione referendaria dalle amministrative, che è stato però respinto. “Non siamo un gruppo di cittadini – avevano precisato alla vigilia del referendum – che per capriccio ha deciso di andare via di casa. Il nostro piano è stato valutato dalla Regione Siciliana alla luce di alcune considerazioni: non è vero che tutti possono svegliarsi la mattina e decidere di chiedere una scissione. C’è una legge (la legge regionale 30 del 2000) che fissa dei paletti e indica i modi e i termini in cui una proposta del genere può essere avanzata”.

La legge, però, nel frattempo è cambiata. L’Ars ne ha approvato una che rende più complicata la richiesta di scissioni, specie sul numero degli abitanti.

Soddisfatto per il risultato delle urne, invece, Alfredo Mangano, presidente del Comitato del “No” a Montemare. “In alcune zone all’interno di quello che sarebbe dovuto essere il nuovo comune – ha affermato – ha vinto anche il ‘No’, in altre il ‘Sì’ ha vinto di pochissimo. Siamo felici che la città abbia deciso di rimanere unita. Adesso serve un decentramento vero: dare potere alle Municipalità e se necessario crearne due nuove nel I e nel VI Quartiere”.

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